Tutelare le coste e difendere i litorali, questo il tema dell’incontro svoltosi nel capoluogo.
I rappresentanti dei Comuni di Trapani, San Vito, Custonaci, Valderice, Erice, Paceco e Marsala hanno intrapreso un percorso che mira ad individuare soluzioni condivise per la gestione delle spiagge e per monitorare le coste anche durante la stagione invernale.
Ad organizzare il confronto i consiglieri comunali di Trapani Massimo Toscano e Grazia Spada che sottolineano “abbiamo constatato con estremo piacere la presenza dei rappresentanti dei comuni limitrofi e l’interesse degli intervenuti e dei loro rispettivi tecnici, interni ed esterni, verso questo articolato e annoso problema”.
Una giornata di confronto tecnico che ha registrato l’intervento del professore Giovanni Randazzo, della Università di Messina, docente delle dinamiche dei litorali, consulente esterno della Regione Siciliana e componente del C.N.R., e del professore Francesco Torre, docente di geologia della Università di Bologna con i quali si è discusso degli interventi già progettati e in esecuzione nei comuni costieri, delle nuove tecniche in atto e della necessità di condividere la gestione delle coste con pianificazioni a medio e lungo termine.
Per quanto riguarda Trapani, tanto per il litorale nord quanto per la costa di Marausa, si è discusso dei piccoli interventi correttivi, delle progettazioni in itinere e dei nuovi interventi a protezione dei litorali.
Sono stati trattati anche aspetti tecnici, ovvero la compilazione delle schede di valutazione delle coste che, come evidenziato in Consiglio comunale da Toscano, mancano a Trapani dal 2005, e della necessità di accreditarsi presso la piattaforma ministeriale “Rendis”, passaggio importante anch’esso dimenticato dalle amministrazioni passate.
“Siamo fiduciosi e confidiamo sul lavoro e sulla professionalità dei tecnici – affermano Toscano e Spada – e dei professionisti esterni che collaborano e collaboreranno con diligenza e perizia alla risoluzione del problema della erosione delle coste, anche per riuscire nell’intento di revisionare il Pai e ottenere una ‘fotografia’ realistica del territorio costiero trapanese e di conseguenza sperare di intercettare, in virtù del maggiore punteggio che verrà attribuito, i finanziamenti. Bisogna cambiare la mentalità politica e aprirsi al dialogo e alla collaborazione iniziando proprio dal Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo”.