Emergenza coronavirus, l’ASP: “Ecco perchè abbiamo convertito l’ospedale di Marsala in Covid Hospital”

La direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, a fronte dell’emergenza Coronavirus continua ad organizzarsi per dare una pronta risposta al probabile aumento dei casi positivi sulla base delle risorse umane e delle attrezzature disponibili rispetto al territorio e alla distribuzione della popolazione.

In questo’ottica va considerata la scelta di convertire l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala in Covid Hospital. In una prima fase dell’emergenza, infatti, sono stati individuati tre ospedali in cui destinare specifici reparti all’assistenza dei pazienti Covid-19: il “Sant’Antonio Abate” di Trapani, quello di Marsala e il “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano. La scelta è stata rimodulata con l’attivazione di almeno 108 posti letto Covid-19, più 26 posti letto di Terapia intensiva e sub intensiva appena saranno consegnate le attrezzature già acquistate, per un totale di 134 posti letto.

Al momento all’ospedale di Marsala risultano attivati 12 posti letto Covid, 6 posti letto di Terapia intensiva e 4 posti letto di Terapia sub intensiva. Nello stesso ospedale c’è anche un reparto “Zona Grigia” con 6 posti letto per pazienti sottoposti a tampone in attesa dell’esito dell’esame, e un reparto “Pre-Covid”, destinato a pazienti che, pur risultando negativi al primo tampone, presentano una sintomatologia riconducibile al Coronavirus e, quindi, in attesa di un secondo tampone.

La scelta di convertire in Covid-Hospital il “Paolo Borsellino “ di Marsala -spiegano dall’Asp – è dipesa da una serie di fattori tra cui l’adeguata ed epicentrica distanza dell’ospedale in relazione al territorio della provincia di Trapani:il nosocomio è l’unico tra gli ospedali trapanesi che non si trova nel centro urbano ma in una contrada a pochi chilometri dalla città e vicino allo svincolo autostradale. Questa posizione strategica consente una più rapida presa in carico dei pazienti Covid-19 oltre che per la vicinanza con l’aeroporto di Birgi. L’ospedale è, inoltre, dotato di stanze singole, con bagno in camera, idonee al contenimento del contagio e consente di incrementare, se necessario, i posti letto in Terapia intensiva fino ad un massimo di 26 e di utilizzare alcuni spazi vicini a quel reparto dove attrezzare altri posti letto a differenza degli spazi disponibili negli altri ospedali della provincia di Trapani.

“A Marsala – specificano dall’Asp – non erano presenti altre strutture idonee, come erroneamente riportato da alcune testate giornalistiche online che hanno ipotizzato la rifunzionalizzazione di strutture come l’ex Campus Biomedico, privo di impianti idonei per la gestione dei gas medicali, oltre che degli impianti di luce e gas; la Casa di riposo Giovanni XXIII che, oltre alla mancanza degli impianti e degli adeguati percorsi sporco-pulito in ambiente protetto, non appartiene al patrimonio dell’Asp di Trapani e necessita di importanti interventi per l’attivazione; l’ex ospedale “San Biagio” di Marsala le cui complesse condizioni strutturali non consentirebbero la rifunzionalizzazione in Covid Hospital”.