A Trapani sono 230 le famiglie che hanno fatto richiesta dei vouchers casa per il 2020, 45 del social housing e 120, finora, per il contributo integrativo all’affitto. Avere una casa, poterla pagare tutti i mesi, resta in molti casi, una vera e propria chimera soprattutto dopo che la crisi economica è stata aggravata dal periodo del lockdown facendo accrescere il numero di poveri.
L’emergenza abitativa a Trapani e Palermo è stata al centro dell’incontro “Emergenza casa, quali diritti e opportunità nelle politiche abitative dei nostri comuni” organizzato e tramesso in streaming sulla pagina facebook Cisl Palermo Trapani e sul sito www.cislpalermotrapani.it. Ad aprire il dibattito il segretario Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana. “La crisi economica che ha investito i nostri territori, aggravata oggi dal post emergenza Covid – ha spiegato – ha acuito il disagio abitativo nelle nostre città. Sono tante le famiglie in difficoltà e sono cresciute le fasce più deboli della popolazione esposte alla povertà e all’emarginazione. Per questo siamo dell’idea che le istituzioni debbano approntare politiche abitative che rispondano a questa esigenza di famiglie, giovani e anziani ma puntando non solo a soddisfare bisogni abitativi ma inserendo questi interventi in un welfare sociale che pensi ad ogni aspetto della vita di chi vive in emergenza”.
Secondo il sindacato serve, realizzare un’offerta adeguata di abitazioni che vada incontro a chi ha un reddito basso e non riesce a pagare un affitto, ma puntando anche sul concetto di inclusione sociale. Servono misure come il social housing quindi che prevedendo la collaborazione con i privati dà la possibilità ai comuni di realizzare abitazioni da affittare a prezzi bassi, consentendo allo stesso tempo al settore dell’edilizia di ripartire. Bisogna ristrutturare il patrimonio immobiliare abbandonato e le case ancora abitate ma a rischio crollo.
A fare il punto dell’edilizia pubblica è stato Santo Ferro segretario generale Sicet Sicilia. “L’edilizia residenziale pubblica è ferma da anni, se si pensa che l’ultimo bando risale a circa 18 anni fa . Noi riteniamo che oggi, soprattutto dopo la crisi pandemica che ha aggravato le condizioni economiche dei nostri territori si debba pensare a una nuova politica della casa, ristrutturando edifici abbandonati per realizzare alloggi sociali a canone calmierato, che si trovano al centro della città, un posto dove rinascere e tornare a risollevarsi”. Sul fronte degli Iacp, Ferro ha aggiunto “purtroppo la Regione risulta inadempiente, dato che non ha ancora approvato la riforma degli Iacp, che ormai si trovano sempre di più in grande difficoltà economica a causa del mancato pagamento dei canoni degli alloggi popolari da parte delle famiglie in difficoltà”.
Per il Comune di Trapani è intervenuto l’assessore ai Sevizi sociali e vice sindaco Vincenzo Abbruscato: “Puntiamo molto – ha detto – sulla riqualificazione di quanto già esistente, penso che non serva occupare altro suolo con il cemento ma che la strada migliore sia valorizzare gli edifici abbandonati. Insieme allo Iapc abbiamo portato avanti il progetto al quale teniamo molto del social housing, 18 appartamenti in via Pantelleria e li abbiamo suddivisi secondo un criterio sociale ben definito, 9 agli over 65 e nove a famiglie sfrattate. Siamo convinti che questa sia davvero la strada da seguire nel futuro e stiamo lavorando ad un altro progetto in tal senso finanziato con 7 milioni di euro, per 36 appartamenti in via Carretta nel quartiere Cappuccinelli, e pensiamo di poter dire che presto avremo i cantieri e questa sarà una grande opportunità per la città. Stiamo preparando, inoltre, un bando per l’assegnazione di alloggi popolari, l’ultimo risaliva al 2008, adesso le regole per l’assegnazione sono cambiate e in graduatoria abbiamo già 700 persone in attesa”.
Per il direttore dello Iacp di Trapani Pietro Savona necessari “rivedere alcuni concetti. Il recupero di alloggi popolari attraverso interventi di manutenzione straordinaria oggi rappresenta per certi versi una nuova costruzione se teniamo conto che il recupero oggi si muove su grandi linee di intervento, come l’utilizzo di nuovi modelli edilizi, la riqualificazione energetica, il recupero di spazi per scopi destinati ad aumentare la socialità, quest’ultimo tema parecchio caro di questi tempi successivi alla pandemia che ci ha costretto a certi distanziamenti sociali. In questo ambito rilievo hanno tre interventi finanziati dal PO Fesr Sicilia 2014/2020 e che sono già in corso di attuazione a Trapani, Marsala e Alcamo”.
Il recupero edilizio riguarda immobili di proprietà comunale, rispettivamente si tratterà di 24, 25 e 20 alloggi che avranno specifiche destinazioni. “La richiesta di alloggi popolari oggi ha soprattutto il volto di giovani coppie, anziani, famiglie con sofferto disagio, migranti che qui hanno ottenuto accoglienza, e verso di loro con questi interventi ci stiamo rivolgendo”, ha aggiunto Savona che ha poi proposto “l’assegnazione dei beni confiscati alla mafia agli Iacp per soddisfare le esigenze abitative dei cittadini”.