È di Campobello di Mazara il medico positivo al coronavirus che lavorava all’ospedale di Castelvetrano

Si lega anche al territorio di Campobello di Mazara il caso, di cui avevamo scritto stamattina, del medico trovato positivo al coronavirus che prestava servizio all’ospedale di Castelvetrano.

Lo ha reso noto il sindaco di Campobello Giuseppe Castiglione: “Sono stato informato della presenza di un caso che riguarda un medico che vive anche nel nostro comune – scrive – che presta servizio presso l’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano e che, purtroppo, è stato contagiato durante lo svolgimento della propria professione”.

Il medico adesso si trova ricoverato all’ospedale “Cervello” di Palermo e le sue condizioni al momento non sono gravi.

“Tutte le persone che sono state in contatto con il medico nelle ultime settimane – dice Castiglione – sono state opportunamente informate dallo stesso e anche l’Asp sta svolgendo tutte le verifiche epidemiologiche del caso, adottando le consequenziali misure di sicurezza.

“Nell’esprimere la mia forte vicinanza a questo nostro concittadino, mi preme anche ringraziare a nome di tutta la città di Campobello tutti i medici, gli infermieri, i farmacisti, gli operatori sanitari e parasanitari campobellesi che, in ogni parte d’Italia, stanno combattendo in prima linea questa drammatica battaglia che non ha precedenti e che sta colpendo drammaticamente la nostra nazione” .

“Rivolgo un abbraccio virtuale anche a tutti i campobellesi che per motivi di lavoro o di studio si trovano al Nord – prosegue il sindaco – nelle zone più colpite dalla pandemia, e che stanno vivendo momenti di grande sconforto anche a causa della lontananza dalla famiglia. Il continuo aumento del numero dei contagi e dei decessi che stiamo registrando in tutta Italia e che in questi giorni sta crescendo anche in provincia di Trapani non può che destare in ognuno di noi un forte senso di sgomento e di paura. Dobbiamo tuttavia avere coraggio, perché non siamo impotenti. Ognuno di noi può fare la propria parte, contribuendo a rallentare il contagio: restando a casa e rispettando scrupolosamente tutte le misure di igiene e di distanziamento sociale di cui tutti ormai siamo a conoscenza”.