Divieto di avvicinamento alla moglie e contestuale applicazione del braccialetto elettronico, a Trapani, per un uomo accusato di maltrattamenti aggravati e lesioni personali.
Lo ha disposto il gip del Tribunale di Trapani Emanuele Cersosimo. E’ la prima volta che, sul nostro territorio, il dispositivo viene utilizzato su una persona che non si trova ristretta agli arresti domiciliari.
Le indagini eseguite dalla Squadra Mobile dopo la denuncia presentata dalla donna, hanno permesso di delineare i contorni della violenza domestica posta in essere dall’uomo che, con intimidazioni edumiliazioni di ogni genere, tentava di assoggettare la moglie ricorrendo, per esercitare il proprio ruolo all’interno della coppia, ad aggressioni fisiche e abusi psicologici.
Analogo provvedimento cautelare è stato eseguito nella giornata di ieri dagli uomini del Commissariato di Castellammare del Golfo nei confronti di un uomo, indagato per atti persecutori nei confronti della moglie, con contestuale applicazione del braccialetto elettronico.
L’applicazione dei braccialetti elettronici è stata resa possibile grazie alle novità introdotte dal Decreto Sicurezza entrato in vigore il 4 dicembre 2018.
Mentre il braccialetto elettronico utilizzato nei confronti di chi è sottoposto agli arresti domiciliari è collegato a un dispositivo presente all’interno dell’abitazione, in questi casi, invece, viene fornito alla persona offesa un apparecchio elettronico, una sorta di telecomando, sul quale viene impostata una determinata distanza determinata dal giudice. Quando tale distanza non viene rispettata, scatta l’allarme e in tal modo la vittima viene immediatamente avvertita della presenza del persecutore.