Diventerà Bellissima si schiera con i ristoratori trapanesi e si fa promotore con la Regione

Diventerà Bellissima Trapani prende atto della protesta e si fa portavoce del malessere dei ristoratori trapanesi che, nei giorni scorsi, tramite la loro associazione, hanno inviato una nota all’amministrazione Tranchida chiedendo l’azzeramento – o la riduzione al 10% – della TARI e della TOSAP a far data dal 20 marzo 2020 fino alla riapertura delle attività.

«Gli iscritti a Diventerà Bellissima non possono che condividere tali legittime richieste che non sono altro che la conseguenza del blocco delle loro attività a causa delle restrizioni adottate per ‘emergenza Covid-19 – scrive il direttivo del Circolo DB di Trapani -. Oltre a farsi portavoce presso l’amministrazione comunale è evidente che la questione, avendo ripercussioni nel bilancio, debba essere affrontata in sede regionale, per quanto di sua competenza, ma soprattutto dal governo nazionale».

Sia Vincenzo Maltese che Vincenzo Abate, dirigenti del movimento del presidente della Regione Nello Musumeci, confermano l’intenzione del governo regionale d’intervenire in aiuto dei Comuni siciliani e quindi degli operatori del settore economico.

«Il Governo Musumeci ha riscritto la manovra finanziaria e l’ha già inviata all’Assemblea regionale per l’avvio dell’iter di approvazione, confermano Maltese e Abate. Sono previste sovvenzioni e sostegno alle imprese oltre ad aver previsto un fondo di 170 milioni di euro per far fronte alle esigenze finanziarie degli operatori economici, oltre a un “fondo per la ripresa artigiani”».

Per Vincenzo Abate «bisogna agire in fretta e partire subito con un grande piano di rilancio dell’economia cittadina. Non possiamo permettere che imprenditori e commercianti possano trovarsi, a causa del blocco causato dall’emergenza sanitaria, nella condizione di non avere più la forza economica per riaprire la propria attività».

Sulla stessa linea Vincenzo Maltese: «è sotto gli occhi di tutti il fatto che la crisi economica che ci apprestiamo a vivere colpirà indistintamente tutte le attività imprenditoriali presenti in Città, dal settore turistico/ricettivo, alla ristorazione, ai parrucchieri, ai centri di benessere, alle piccole botteghe, ai mercati storici, alle palestre, agli studi professionali e ai titolari degli stabilimenti balneari, con il serio rischio del deflagrare di una bomba sociale impressionante che creerà nuove fasce di povertà. La nostra proposta è quella d’istituire un tavolo di lavoro di concertazione con le associazioni di categoria per offrire supporto e proposte concrete per il sostegno del tessuto produttivo in città».

È chiaro che, per quanto riguarda le competenze della Regione, concludono Vincenzo Maltese e Vincenzo Abate, «ci prendiamo l’impegno di seguire l’iter dei lavori d’aula, fermo restando che l’obiettivo finale, e qui deve intervenire Roma, è unicamente quello di ridurre l’impatto economico che tale crisi ha avuto sul settore tentando di diminuire al massimo i costi che i ristoratori sosterranno per la ripresa dell’attività».