È stato dissequestrato ieri pomeriggio dalle autorità tunisine, dopo il pagamento di una multa di 30 mila dinari (circa 9 mila euro), il peschereccio marsalese “Nuova Maria Lucia” che, la mattina dello scorso 23 luglio, era stato bloccato in mare da una motovedetta della Marina militare del Paese nordafricano, con a bordo l’armatore, Giuseppe Michele Fumusa, e altri tre uomini di equipaggio. L’accusa era stata quella di pescare nelle acque territoriali tunisine.
Il peschereccio ha lasciato il porto di La Goulette intorno alle 18 di ieri e dovrebbe arrivare al porto di Trapani (come disposto dalle autorità
marittime italiane), e non a Marsala da dove era partito, intorno le 14 di oggi, dopo 20 ore di navigazione.
Le trattative per il rilascio sono state condotte dal console italiano a Tunisi, Elettra Verrone, e seguite
dall’avvocato marsalese Massimiliano Tranchida, legale dell’armatore. A seguire la vicenda, in prima
battuta, è stato il Comando generale delle Capitanerie di porto di Roma, in coordinamento con l’Ambasciata italiana a Tunisi.
Il “Nuova Maria Lucia” é un peschereccio di piccole dimensioni che non ha l’obbligo del Blue box, il dispositivo che consente di controllare la rotta delle imbarcazioni.
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