Diocesi di Trapani, Padre Elia verso la beatificazione

Con un editto pubblicato stamane, il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, ha reso pubblica la sua volontà di avviare l’iter che porterà alla beatificazione e canonizzazione di padre Elia Carbonero.

A partire da domenica prossima, 19 gennaio, per la durata di tre settimane, l’editto sarà inserito nell’albo della Curia vescovile di Trapani, nelle chiese, parrocchie, conventi e istituti di vita consacrata della Diocesi. Sarà, inoltre, letto – nel corso di tutte le messe celebrate il 19 gennaio – e pubblicato sui siti della Diocesi e dell’Ordine dei Carmelitani.

“Considerata la grave responsabilità che tale decisione comporta – scrive il vescovo nell’importante documento –  invito i fedeli a far pervenire alla Curia vescovile di Trapani tutte quelle notizie dalle quali si possano, in qualche modo, arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità di padre Elia Carbonaro. Inoltre, dovendosi raccogliere, a norma delle disposizioni canoniche, tutti gli scritti attribuiti al Servo di Dio, esorto quanti siano in possesso di testi (manoscritti, diari, lettere private, ecc.) riconducibili a padre Elia a consegnarne – con debita sollecitudine – una copia autenticata alla Curia vescovile di Trapani. Si potranno mettere a disposizione della causa di beatificazione e canonizzazione anche le copie di eventuali documenti fotografici, audio e video”.

ll Servo di Dio Elia Carbonaro nacque il 19 febbraio 1893 a Nunziata, nel Catanese, primogenito dei coniugi Sebastiano e Carmela Lo Giudice. Fu battezzato il 22 febbraio nella parrocchia di Nunziata col nome di Giuseppe.

Peppino, come lo chiamavano in famiglia, trascorse la sua infanzia nello studio, nel lavoro e nell’amore servizievole. Grazie alla famiglia dei nonni materni crebbe in lui l’amore e la devozione alla Madonna del Carmelo.

Nel 1913-14 Peppino fu inviato al fronte, dove si combatteva la Prima Guerra Mondiale.  Trascorse questo periodo pregando incessantemente il rosario, non per aver salva la vita, ma perché la Misericordia divina facesse cessare presto l’orrenda guerra. Fu proprio durante la guerra che la sua vita cambiò. 

Nel 1918, finita la guerra, Peppino decise di farsi religioso carmelitano, contro il volere della famiglia. Nel 1920 entrò come postulante presso il convento di Messina, nel 1922 fece la sua vestizione religiosa e nel 1923 emise la professione semplice presso il convento di Caivano (Provincia Napoletana) con il nome di fra Elia; nel 1928 emise i suoi voti solenni a Trapani. Alla fine degli studi umanistici e teologici, fra Elia venne ordinato sacerdote alle 6.30 del 16 marzo del 1929 presso la chiesa dell’Addolorata dal Vescovo di Trapani, il carmelitano mons. Francesco Raiti.

Dopo l’ordinazione Padre Elia fu trasferito a Messina nella parrocchia, ancora baracca, dei SS. Pietro e Paolo, dove dal terremoto del 1908 era ospitata la Comunità Carmelitana. A Messina rimase 25 anni. Qui lasciò un segno indelebile nel cuore della gente: venivano al suo confessionale dalla città, dai paesi della provincia e dalla vicina Calabria. 

Il suo ministero sacerdotale fu pieno di umiltà e semplicità commovente. La sua vita, oltre ad essere mariana, era profondamente eucaristica. La sua preghiera era continua, incessante e, da vero contemplativo, la riteneva il respiro della sua vita. Ciò gli permetteva di correre, in ogni momento, verso gli infermi e verso i poveri con cui condivideva anche il suo cibo. Pur avendo un rapporto del tutto singolare con il Signore, padre Elia visse la sua vita religiosa anche in senso penitenziale: umile nel vestire, mortificato nel mangiare. 

Il suo trapasso fu sereno. Era il 2 maggio del 1973. Per volere del vescovo di Trapani,  Francesco Ricceri, fu sepolto nel Cimitero di Trapani, nella Cappella del Sacerdoti. Il 30 marzo del 2019 i suoi resti mortali sono stati traslati dal Cimitero comunale di Trapani al Santuario dell’Annunziata, nella Cappella di Sant’Alberto, proprio nel luogo che lo vide per anni infaticabile ministro della riconciliazione.