Fedeli in preghiera per la “Festa della Beata Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa”

Nonostante il Covid, la fede non si ferma. Si è svolta ieri alla Parrocchia di San Michele Arcangelo la “Festa della Beata Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa”. Si tratta, infatti, del 190esimo anniversario dell’apparizione della Vergine Maria avvenuta il 27 novembre 1830.

Una cerimonia limitata, nonostante l’importante anniversario, a causa delle restrizioni per la pandemia. I fedeli, distanziati e con le mascherine, hanno pregato davanti la statua della Madonna che si trova davanti la Parrocchia di San Michele Arcangelo.

“La Chiesa oggi ricorda 190 anni dell’apparizione della Vergine Maria a Santa Caterina Labouré” spiega don Giovanni D’Angelo, parroco di San Michele Arcangelo. “La Vergine, unica fra tutte le creature è la madre della chiesa, la sua maternità è dolce ed efficace per ogni credente. Maria è stata grande per la sua fede, l’unica a mantenere ferma la fede nella resurrezione a beneficio di tutta la chiesa. Ci aiuti Maria in questo periodo di pandemia a superare ogni ostacolo e paura”.

A Trapani la statua è arrivata alla fine degli anni Ottanta. È alta circa un metro e 50 ed è tutta in legno e rappresenta la Beata Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa.

“Ricordo perfettamente il giorno in cui è arrivata la Madonna” racconta il maestro Claudio Maltese, organizzatore della manifestazione di ieri e da sempre impegnato nella parrocchia di San Michele Arcangelo.

“Era una domenica mattina, la sacra statua è stata accolta nel cortile del vicino Istituto delle suore Sacro Cuore, dai bambini del catechismo e numerosi fedeli festosi. Poi in processione siamo giunti in parrocchia – ricorda -, accompagnati dalla Banda Musicale, dove don Rosario La Puma, parroco di allora, ha celebrato la Santa Messa. Grande fu la devozione già da subito”.

Il 27 novembre 1830 alle, durante la meditazione, Caterina vede come due quadri viventi che passano in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”. Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te” scritta in lettere d’ oro. Subito dopo la medaglia si gira e Caterina vede il rovescio: in alto una croce sormonta la M di Maria, in basso due cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora queste parole: “Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”.

Nei primi anni, a Trapani, veniva celebrata anche una processione in onore della Vergine della medaglietta. Negli ultimi anni, invece, si è svolta una celebrazione all’interno della Parrocchia di San Michele Arcangelo.

L’episodio di Santa Caterina Labouré avvenuto in Francia, ha poi portato l’8 dicembre 1854, Papa Pio IX a proclamare il dogma dell’Immacolata Concezione: Maria, per una grazia speciale, che Le è stata concessa prima della Redenzione, meritata da suo Figlio, è senza peccato fin dal suo concepimento. Quattro anni più tardi, nel 1858, le apparizioni di Lourdes confermeranno a Bernadetta Soubirous il privilegio della Madre di Dio.