“Datemi una casa dove dormire”, cittadino si incatena al Palazzo comunale di Valderice contro le fughe di migranti [VIDEO]

Sale il livello della protesta dei residenti nei pressi del Centro per la quarantena per i migranti “Villa Sant’Andrea” di Valderice che nelle scorse settimane avevano sostato su via Toti con dei cartelli e avviato una raccolta di firme: stamattina, intorno alle 9.30, uno dei cittadini le cui abitazioni confinano con la struttura, esasperato dopo l’ultima fuga avvenuta ieri sera, ha deciso di incatenarsi all’interno dell’atrio del Palazzo comunale.

“Non ce la faccio più – ha detto – a vivere in queste condizioni, ogni sera viviamo con l’ansia, non riusciamo a dormire, sobbalziamo ad ogni minimo rumore. Nella mia casa non posso più stare!”.
Nel giro di pochi minuti l’uomo è stato avvicinato da dipendenti del Comune che lo hanno convinto a lasciare la sua postazione e lo hanno accompagnato nell’ufficio del sindaco Francesco Stabile.
A lui si sono aggiunti altri residenti che hanno avuto un colloquio con il primo cittadino a cui hanno riferito, ancora una volta, qual è la situazione di disagio, di ansia e di paura in cui vivono giornalmente, ormai da mesi, a causa delle fughe dei migranti di origine tunisina dal Centro.

Il sindaco Stabile li ha ascoltati e ha reso noto che proprio per oggi, alle 12.30, era già stata convocata una nuova riunione alla Prefettura di Trapani per discutere del piano di interventi da realizzare, oltre a quelli già posti in essere nelle scorse settimane, per impedire l’allontanamento dei migranti dalla struttura.

Nel corso dell’incontro è stato ribadito più volte dai cittadini che la protesta non nasce assolutamente da intolleranza o, peggio, razzismo nei confronti degli ospiti della struttura ma che si chiede alle Istituzioni di garantire sicurezza e tranquillità nelle loro abitazioni.
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Sulla vicenda si registra anche la presa di posizione del consigliere comunale Gianfranco Palermo: “I cittadini sono ormai stanchi e non riescono più a vivere”. Palermo si rivolge al prefetto di Trapani: “Se lei che ci rappresenta, ed è l’unico interlocutore con il Ministero, non riesce a risolvere tale situazione in tempi celeri, siamo alla frutta! Ci ritroviamo sul territorio una situazione veramente difficile e vergognosa”.