Croce Rossa Italiana e emergenza Coronavirus: “Senza l’impegno dei volontari sarebbe stato impossibile” [INTERVISTA]

Lavorano, silenziosamente, ogni giorno. Sono sempre presenti e pronti ad aiutare. Sono gli angeli in rosso, i volontari della Croce Rossa Italiana che, soprattutto nell’ultimo periodo pandemico, si sono spesi per la comunità ben oltre i propri limiti. Adesso la situazione sembra più calma. Per fortuna il virus, grazie ai vaccini, incide sempre meno anche se non è arrivato ancora il tempo di dimenticarsi che esista. Ne abbiamo parlato con Salvatore Mazzeo, presidente del Comitato provinciale trapanese della Croce Rossa Italiana.

– Quanto è stato difficile, per voi della Croce Rossa Italiana, rimanere sempre lucidi in questo periodo caotico dovuto al coronavirus?

Se da un lato la difficoltà nel rimanere lucidi in questo, così come in tutti i contesti critici, rientra nelle capacità di risposta alle emergenze insite nei volontari CRI, grazie alla preparazione e alle capacità acquisite, dall’altro è indubbio che le difficoltà sono state notevoli. Ricordiamoci sempre che chi affronta una emergenza – dal punto di vista del “soccorritore“ – è anch’esso coinvolto dall’emergenza stessa e la subisce nei suoi aspetti penalizzanti. Ma il superamento di dette difficoltà è maggiormente raggiungibile quando le azioni e le attività sono svolte da volontari, persone che “professionalmente“ in CRI svolgono attività in supporto alla popolazione (generalmente soggetti vulnerabili) con Umanità e completa dedizione. I volontari nella loro vita privata e professionale fanno sicuramente tutt’altro. Da ciò intuiamo che fare volontariato è una scelta da cui traspare la volontà di dedicarsi agli altri nel tempo libero, spesso in silenzio, distanti da forme di protagonismo, e che implica il sacrificio di doversi ritagliare del tempo occupandolo per la formazione e per offrire poi, la propria professionalità acquisita nel campo, al volontariato. Quindi, per rispondere alla tua domanda, posso tranquillamente affermare che nulla di ciò che siamo riusciti a fare, e che facciamo nella quotidianità, cioè in assenza di emergenze come quella attuale, sarebbe stato possibile se non grazie alla presenza dei tanti volontari e alla consapevolezza che questo periodo necessitava di sforzi non previsti e non preventivabili.

– Tra i progetti più riusciti sicuramente vi è il Carrello Solidale. Quante famiglie avete aiutato grazie a questo?

Il carrello solidale è una delle iniziative che territorialmente abbiamo attivato all’interno di quello che, a livello nazionale, è stato più ampiamente definito come “il tempo della gentilezza“. Un’iniziativa che racchiude tutte le attività in favore di quelle categorie come soggetti anziani, nuclei familiari e persone con patologie importanti che versano in stato di fragilità, anche temporanea.
Quella del carrello solidale, è nata da un protocollo d’intesa con il Comune di Trapani che prevede il coinvolgimento di molti attori:
– cittadini che tramite i carrelli presenti presso i punti vendita della grande e piccola distribuzione alimentare hanno donato, e possono continuare a farlo, parte dei loro acquisti;
– privati e aziende che hanno contribuito con donazioni;
– il Comune di Trapani che ha supportato e implementato le risorse che man mano necessitavano per rispondere alle richieste cui far fronte. I numeri infatti sono stati impressionanti in alcuni frangenti, raggiungevamo circa 400/500 famiglie con consegne settimanali nel periodo più critico del lockdown della diffusione pandemica. Mediamente circa 25 volontari al giorno facevano fronte, oltreché ai servizi di consegna pacchi spesa, a servizi di carattere sanitario e non (supporto servizio tamponi, trasporti sanitari, ritiro e consegna farmaci salvavita, trasferimento soggetti positivi con trasporti protetti in Bíocontenimento, e servizi 118). Tutto ciò si è mantenuto nel tempo e quindi anche tuttora, con numeri sostanzialmente diversi ma introducendo anche altri servizi quali ad esempio il taxi solidale (servizio nato per accompagnare persone sole e/o fragili presso i centri vaccinali) o il supporto agli hub vaccinali come quello di Favignana.
Oggi il carrello solidale continua perché purtroppo le esigenze non sono terminate. Le fragilità sussistono ancora e lo riscontriamo anche dai dati sulle nuove povertà, purtroppo sempre in aumento e che sicuramente rappresenteranno uno strascico di questa pandemia.

– Il ruolo che svolgete permette a tutti i cittadini di avere una maggiore tranquillità. Come possiamo noi tutti aiutare la Croce Rossa Italiana?

Abbiamo coinvolto la popolazione con il carrello solidale proprio perché da questa lunga fase di difficoltà dobbiamo, e possiamo, uscirne con il contributo di tutti e tale contributo lo si può apportare sostenendo la CRI e continuando a donare attraverso il carrello solidale.

– Quanti sono i volontari? Cosa deve fare chi vorrebbe approcciarsi in questo mondo?

I nostri 400 volontari si adoperano giornalmente per coinvolgere e stimolare la sensibilità di tutti, anche attraverso la volontà a far parte della nostra Associazione. Chi vorrà diventare volontario potrà farlo collegandosi a gaia.cri.it e compilare il form online. Chi deciderà di supportarci con una donazione può scrivere a trapani@cri.it o sul sito cri.it nella sezione “Dona ora” dove è attiva una raccolta fondi per potenziare la risposta alle emergenze in Sicilia.

Francesco Tarantino

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