Sistemi di automazione guasti, con ricadute sul livello di sicurezza, e carenza di poliziotti penitenziari, queste le maggiori criticità emerse nel corso della visita effettuata dal segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gioacchino Veneziano, alla Casa di Reclusione “Giuseppe Barraco” di Favignana.
Nella relazione del rappresentante sindacale inviata alla Direzione del carcere isolano e – tra gli altri – al capo del Dap Franco Basentini e alla provveditrice regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Sicilia Cinzia Calandrino – si elencano le problematiche riscontrate a partire dall’ingresso all’Istituto penitenziario dove “la porta risulta automatizzata solo in apertura ma non in chiusura, generando la necessità che il visitatore chiuda la porta da solo oppure che l’unico poliziotto addetto alla complessa ‘sala regia’ abbandoni il posto di servizio per poterla chiudere. Tale condizione – commenta Veneziano – è ovvio che determina un basso livello di sicurezza in caso di intrusione di malintenzionati”. Anche la porta blindata che consente l’accesso al reparto detentivo deve essere chiusa manualmente da un poliziotto quando, invece, è dotata di automazione che, però, è guasta.
Tra le altre problematiche che la Segreteria regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria invita a risolvere c’è quella dei locali dell’officina di falegnameria – non funzionante e con apparecchiature ormai obsolete – che secondo il sindacato potrebbero essere riconvertiti in reparto di isolamento di cui la Casa di Reclusione risulta sprovvista.
Per quanto riguarda, invece, il laboratorio di sartoria, questo è al momento inattivo perché manca un sarto che insegni ai detenuti creando così per loro l’occasione per esercitare un’attività lavorativa e “un possibile risparmio per l’amministrazione in caso di produzione di beni”. “Come organizzazione sindacale – dice Veneziano – abbiamo dato la disponibilità per la ricerca di un artigiano che possa essere il punto di riferimento per possibili progetti”.
Al primo piano dell’area detentiva viene segnalato “un preoccupante rumore proveniente dalla centralina posizionata all’interno del box dove sostano, nell’arco delle 24 ore, i poliziotti penitenziari” mentre al secondo piano “risulta completamente guasto il sistema SADA e anche l’apertura delle celle (che sarebbe automatizzata) avviene tramite la classica chiave, riportando una struttura penitenziaria (nata con tecnologie avanzate e ingenti somme di denaro pubblico spese) al passato. Si reclama la riparazione dei sistema automatizzato in tutto il reparto senza ulteriori ritardi”.
“Tutto il reparto detentivo – prosegue la relazione del segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria – necessita di una tinteggiatura ai muri e della sostituzione di dieci vetri delle finestre, considerato che la ruggine ha causato la spaccatura dei telai di acciaio determinando il cedimento delle lastre”.
Per quanto riguarda il numero di reclusi, alla data della visita (lo scorso 5 dicembre) erano presenti 108 uomini, di cui quaranta stranieri e sei ergastolani. L’80 per cento di loro è stato assegnato al carcere di Favignana per problemi di ordine e sicurezza, “si tratta, cioè – spiega Veneziano – di detenuti che in altre sedi hanno determinato problematiche di gestione, quindi complessi da governare. Inoltre il 70 per cento dei detenuti risulta essere tossicodipendente”.
Riguardo ai poliziotti in servizio, “a fronte di una pianta organica prevista di 81 unità (prosciugata di 30 unità dalle legge Madia che non teneva conto nemmeno dell’apertura del nuovo carcere), ad oggi risultano assegnate al carcere di Favignana 56 unità, di cui 12 impiegate nei compiti e servizi attinenti la sicurezza, e 23 assenti per la fruizione di diritti soggettivi”.
“In pratica – conclude il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria – rimangono 21 poliziotti suddivisi nell’arco delle 24 ore, ciò significa che, nei turni serali e notturni, meno di mezza dozzina di poliziotti si occupano del controllo e della sicurezza di una struttura
carceraria che oggi conta oltre 100 reclusi”.