Si attesta al 44 per cento in più rispetto alla scorsa settimana l’aumento dei nuovi positivi al coronavirus accertati in Sicilia.
Nella settimana tra il 13 e il 19 dicembre si è registrata un’ulteriore, sensibile crescita del contagio con 9.147 nuovi casi. Il dato è contenuto nel bollettino settimanale diffuso dal Dasoe della Regione Siciliana.
L’incidenza cumulativa settimanale si è attestata al valore di 189 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Il rischio più elevato in termini di nuovi casi su popolazione residente, si è registrato nelle province di Messina (281), Caltanissetta (274/100.000 abitanti), Catania (206,3) e Trapani (243). L’indice Rt è pari a 1,19.
Le fasce d’età che continuano a sostenere la curva epidemica risultano ancora quelle tra i 6/10 anni (381/100.000) e 11/13 anni (333/100.000), seguite da quella fra i 3 ed i 5 anni (247) e i 14 e i 18 anni (241).
I focolai sono 2.726, anch’essi in aumento rispetto ai 2.109 della settimana precedente. L’andamento dei contagi si è accompagnato ad un incremento di nuove ospedalizzazioni (330) con ricadute sulla prevalenza di occupazione dei posti letto in area medica, in crescita rispetto alla settimana precedente. L’80% dei ricoverati risulta non vaccinato o con ciclo di vaccinazione incompleto.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale in Sicilia, con riferimento al target over 12 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano all’84,18%, quelli che hanno completato il ciclo vaccinale all’81,53%.
Il 16 dicembre è iniziata, come è noto, la campagna vaccinale per il target 5-11 anni e quindi, dicono dal Dasoe – i dati relativi alla copertura nei giorni in esame (fino al 21 dicembre) “non sono attualmente significativi”: i bambini vaccinati si attestano all’1.19%, mentre a 62 bambini è stata somministrata una sola dose dato che erano stati in precedenza contagiati dal Covid19.
“L’attuale scenario – si legge nella nota diffusa dal Dasoe – è condizionato dalla quota di soggetti non aderenti alla campagna vaccinale o con un calo di protezione dai contagi dopo circa sei mesi dalla seconda dose nonché dalla diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità”. Ai cittadini si ribadisce la raccomandazione di adottare comportamenti improntati alla prudenza e al rispetto di misure individuali di prevenzione anche in vista delle imminenti festività.