“Daremo più soldati senza militarizzare il Paese”. Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in un’intervista a Il Messaggero spiega l’utilizzo dell’Esercito per i controlli e le attività nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
“Quando ci viene richiesto, le Forze Armate, in base alle esigenze che ci sottopongono i prefetti per situazioni particolari, vanno a supporto delle forze di polizia per potenziare le attività di sorveglianza dei territori, come disposto dall’ordinanza di non uscire di casa. Che va rispettata. Lo facciamo attraverso l’utilizzo dei militari già impegnati in “Strade Sicure”, pescando all’interno di un bacino che conta 7 mila unità, rimodulando l’operazione. Se il quadro delle esigenze aumenterà le Forze Armate saranno in grado di fare ciò che a loro sarà richiesto con un eventuale aumento di aliquote aggiuntive”.
Nel Trapanese, come abbiamo già scritto, saranno i bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani ad essere impiegati nelle attività richieste.
“Credo di poter dire – aggiunge – che la popolazione apprezza quello che fanno le Forze Armate, ne abbiamo testimonianza ogni giorno, ci scrivono lettere, appendono striscioni nei balconi per ringraziarci, le famiglie ci mandano i disegni dei bambini. C’è una consapevolezza civile molto alta verso quello che fanno le Forze Armate. Ed io sono particolarmente orgoglioso di guidare questa grande comunità, che lavora h24, 7 giorni su 7 fin dall’inizio dell’emergenza”.
“L’apporto dal punto di vista sanitario – sottolinea il ministro Guerini – è stato fin qui straordinario: task force medico-infermieristiche negli ospedali maggiormente colpiti e negli ospedali da campo che, a tempo record, stiamo allestendo a Piacenza, Bergamo, Crema e Cremona. Circa 140 medici e infermieri militari che hanno risposto immediatamente all’appello. Trasporti sanitari aerei in biocontenimento, ambulanze, disponibilità di strutture ospedaliere militari e tende per il triage, e l’impiego di siti militari per la quarantena e la sorveglianza dei pazienti. Laddove si manifesta una necessità la Difesa fa la sua parte”.
“Sono ben consapevole – prosegue – del sacrificio che stanno facendo i cittadini che, tuttavia, sanno bene che sono misure che il governo ha preso per tutelare la loro salute. Stare a casa è la strada giusta”.
Ed in merito allo scontro politico, che è ripreso, dice: “Le parole di Mattarella sono un richiamo alla responsabilità di tutti noi. In qualsiasi ruolo. Questo non significa sopire il dibattito politico, ma governarlo dentro uno sforzo comune che come Paese stiamo facendo”.
“Non ha senso fare polemiche, bisogna lavorare tutti per il Paese – aggiunge -. Il decreto Cura Italia, recentemente approvato, ha individuato risposte sostanziali alle difficoltà conseguenti all’emergenza coronavirus di famiglie, lavoratori e settori produttivi. E’ un pezzo di un impegno molto più ampio. Come ha già affermato il ministro Gualtieri ci sarà un prossimo decreto con ulteriori misure che rafforzeranno gli interventi per le imprese e che inizieranno a definire i primi provvedimenti per favorire la ripartenza del Paese. Per le dimensioni che ha assunto la crisi, l’Europa deve avere il coraggio di lanciare un piano straordinario che affronti le conseguenze economiche e sociali che l’emergenza sta determinando. Dobbiamo già pensare al tempo della ricostruzione”.
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