Potenziare le misure di controllo dei passeggeri in arrivo in Sicilia con aerei, navi, treni e bus. Lo ha chiesto al governo nazionale il presidente della Regione Nello Musumeci.
“Dalle competenti autorità statali – ha detto il presidente della Regione Siciliana – abbiamo avuto assicurazione che ciò è stato già attuato nei giorni scorsi e continuerà ad essere fatto. A noi non risulta che le cose siano andate esattamente così, anche per testimonianze dirette, e quindi ho posto la questione al Consiglio dei ministri. I controlli, di esclusiva competenza statale, sono stati saltuari e non per tutti i voli in arrivo in Sicilia. Sui treni e sui bus non c’è stato alcun tipo di controlli. Ho chiesto che la Sicilia non diventi terra di arrivo per chi sa di non trovare alcuna barriera. Siamo una Regione di frontiera e pretendiamo che i controlli siano fatti in maniera severa. Stiamo formalizzando queste esigenze nella bozza di ordinanza regionale che, come previsto dal decreto legge emanato dal Consiglio dei ministri, sarà sottoposta all’Unità di crisi a Roma e al presidente del Consiglio”.
Musumeci ha anche chiesto al governo nazionale di poter disporre di tutte le misure necessarie a sostenere le imprese siciliane che subiranno le conseguenze dell’emergenza coronavirus, “penso – ha detto – soprattutto a quelle del settore turistico che, quest’anno, si affacciava alla stagione con particolare ottimismo”.
Il presidente della Regione ha sottolineato che “l’orientamento attuale del governo nazionale è quello di escludere, in Sicilia, la chiusura di spazi pubblici e aperti al pubblico perché la nostra Regione non è considerata, nella mappa nazionale, né tra le zone rosse né tra quelle gialle. Per l’Unità di crisi nazionale la Sicilia non è in emergenza”.
Nonostante ciò, in considerazione dei casi di contagio verificatisi a Palermo, Musumeci ha reso noto che, da oggi, sia nel capoluogo regionale sia nel suo territorio provinciale, sono state sospese fino a lunedì 2 marzo le lezioni delle scuole di ogni ordine e grado. Il provvedimento è dettato, ha spiegato, dalla necessità di sanificare i luoghi frequentati da studenti, docenti e personale scolastico come ulteriore misura precauzionale.
“Non escludiamo – ha detto il presidente Musumeci – di adottare analoghe misure in altre province della Sicilia”.
Per evitare provvedimenti difformi da parte dei sindaci dell’Isola sarà diramato dalla Regione una sorta di vademecum con gli orientamenti da seguire “per evitare – ha detto il governatore della Sicilia – iniziative autonome che creano confusione e sono anche mal tollerate dal governo nazionale”.
I compiti riguardanti la sicurezza e l’ordine pubblico resteranno in capo ai prefetti – con i quali Musumeci ha avuto un incontro ieri pomeriggio – mentre i compiti necessari a contrastare la diffusione del coronavirus saranno in capo al presidente della Regione che si avvarrà di tutte le articolazioni presenti sul territorio e agirà d’intesa con l’Unità di crisi nazionale.
Nel corso dell’incontro, il direttore della Protezione civile regionale Calogero Foti ha sottolineato il ruolo delle della stampa “che è quello di consentire la conoscenza a tutti i cittadini di buone norme comportamentali – sia per l’igiene personale sia per quello dei luoghi – che serviranno per abbattere il pericolo di contagio da coronavirus”.
L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha sottolineato come per i casi di contagio scoperti a Palermo in una comitiva di turisti lombardi si sia lavorato “nel rispetto assoluto delle direttive del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità” e che l’intero gruppo – giunto in Sicilia prima che si evidenziasse il focolaio da coronavirus in Lombardia – “è stato posto prudenzialmente in isolamento e l’albergo dove sono ospitati è stato sgomberato”. Razza ha ribadito l’importanza della quarantena nel ridurre le possibilità di contagio, “più della sottoposizione al tampone faringeo”.
“In Sicilia non c’è alcun focolaio autonomo – ha concluso l’assessore regionale alla Salute – e questo si riflette nel tipo di misure che vengono adottate dal governo regionale di concerto con il governo nazionale”.
È stato attivato un numero verde regionale che è 800-458787 al quale i cittadini possono rivolgersi da oggi, interloquendo con personale sanitario, per avere informazioni senza intasare con le chiamate il 112 o il 118. Per evitare che chi dovesse presentarsi ai Pronto Soccorso, nonostante la raccomandazione di non farlo, venga a contatto con le altre persone presenti, la Protezione civile regionale allestirà apposite aree temporanee di pre-triage separate.
Nei prossimi giorni l’assessore Razza incontrerà tutti i direttori generali delle Asp siciliane e i rappresentanti dei medici di Medicina generale che ha definito “un elemento di cerniera” nella filiera allestita per contrastare e trattare le infezioni da coronavirus.
GUARDA il VIDEO integrale della conferenza stampa del presidente Musumeci con il sindaco di Palermo Orlando, l’assessore Razza e il direttore della Protezione civile Foti
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