Coronavirus, gli ex precari del Comune di Valderice si autotassano e donano somma per aiutare famiglie in difficoltà

L’emergenza coronavirus è una cartina di tornasole, sta mostrando senza filtri di che pasta siamo fatti, nel bene e nel male. E se c’è – come in tutte le situazioni drammatiche – chi con l’egoismo che gli appartiene si gira dall’altra parte di fronte al bisogno o, peggio ancora, prova ad approfittarne, ci sono tanti, invece, che tendono la mano e aiutano, ciascuno per come e quanto può.

È quello che hanno fatto gli ex lavoratori precari – le “magliette azzurre” – del Comune di Valderice, protagonisti, negli anni scorsi, di tante battaglie per uscire, come solo di recente è avvenuto, dal dramma della precarietà, dalla paura di non poter sfamare i propri figli, di non riuscire a far quadrare i conti e arrivare a fine mese.

“Adesso – dice Cettina Barone, una delle leader di quella stagione di protesta e di sensibilizzazione – ci troviamo ad essere la parte di società fortunata. Non possiamo e non vogliamo dimenticare il nostro vissuto precario, la nostra odissea trentennale. Non riusciamo a scrollarci di dosso quelle sensazioni e, quindi, non possiamo ignorare quanto avviene attorno a noi. Non vogliamo girare lo sguardo altrove. Oggi il nostro stipendio è sicuro, nessuno ce lo tocca. Oggi, le magliette azzurre, ex art.23 ed ex precari del Comune di Valderice, si sono sentiti in dovere, unanimi e concordi come lo siamo stati sempre, di fare la nostra parte, di aiutare il nostro prossimo e la nostra comunitá”.

I dipendenti hanno raccolto un contributo in denaro e lo hanno consegnato al sindaco e al responsabile dei Servizi Sociali affinchè possa essere utilizzato “per aiutare qualche famiglia in difficoltà e donare un po’ di serenità a qualche bambino”.

“Siamo consapevoli – conclude la portavoce delle “magliette azzurre” – che il nostro è un piccolo gesto e non risolverà i problemi ma conosciamo il senso d’impotenza che si vive in alcuni momenti particolari della vita e sappiamo che uniti, coesi ed aiutandoci tra di noi, possiamo riuscire insieme ad uscire da questa emergenza sanitaria e ritornare presto ad una vita normale e, soprattutto, migliore”.