Coronavirus: Erice, sospeso mercatino e mercato contadino, chiuso CCR

Nuove misure sono state disposte dall’amministrazione comunale di Erice allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19.
Stante la continua evoluzione della situazione epidemiologica è stata decisa la chiusura immediata e fino al 3 aprile 2020 del CCR, Centro Comunale di Raccolta, di contrada Rigaletta.

Altre misure stabilite dall’amministrazione riguardano il mercato del Contadino (che si svolge solitamente nella giornata del mercoledì lungo il viale della Provincia), ed il mercato rionale del lunedì (che si svolge nella zona antistante lo Stadio Provinciale) che sono sospesi con decorrenza immediata e fino al 3 aprile.

Sono state decise, inoltre, ulteriori restrizioni per il ricevimento del pubblico negli uffici comunali che sarà limitato ai servizi essenziali sempre previo appuntamento telefonico al fine di limitare al minimo l’afflusso dei cittadini presso gli uffici e gli edifici comunali, garantendo comunque i servizi essenziali anche attraverso la c.d. modalità di lavoro agile che consente l’attivazione di forme smart di prestazione dell’attività lavorativa attraverso specifici progetti di lavoro.
Un’altra misura stabilità è quella della disinfezione straordinaria dell’intero territorio comunale che sarà avviata a partire da martedì prossimo da una ditta specializzata.

L’appello della sindaca Daniela Toscano alla cittadinanza: “Abbiamo adottato alcune misure indispensabili per diminuire i rischi dei cittadini, colgo l’occasione per ricordare a tutti che in questo momento complicato per ciascuno di noi, la cosa più importante è limitare gli spostamenti ai casi indispensabili e restare a casa quanto più possibile. Ieri sera il Governo ha ulteriormente inasprite le misure precedenti perchè evidentemente c’è bisogno di misure ancora più severe per fermare il virus. In questo momento cìè bisogno di grande responsabilità da parte di ciascuno do noi. Ricordo che ogni volta che usciremo dal nostro domicilio dovrà esserci un motivo serio, o per lavoro, o per comprovate situazioni di necessità come fare la spesa o andare in farmacia e non certamente per fare una passeggiata. Bisogna sempre motivare la nostra l’uscita da casa, anche se rimaniamo nel nostro quartiere perché l’auto-certificazione potrà essere richiesta in qualunque circostanza, anche se camminiamo a piedi o in bicicletta. “Io resto a casa” dovrà essere il nostro motto, perché è in ballo il nostro futuro e quello dei nostri figli”.

Redazione

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