Coronavirus, ecco cosa dicono le due ordinanze della Regione Siciliana

Sono due – una del 25 febbraio e l’altra del 26 febbraio – le ordinanze emanate finora dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, contenenti misure per contrastare la diffusione del coronavirus nell’Isola.

Vediamo quali sono le disposizioni in esse contenute riguardanti, cominciando da quelle che riguardano le persone che arrivano da zone dell’Italia inserite nell’area rossa e in quella gialla.

Chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni – si legge – dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè nei comuni italiani dove è stata riscontrata la trasmissione del coronavirus, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente. Una volta stabilito il contatto tra il soggetto interessato e gli operatori del 112 o del numero verde 800458787, questi comunicano generalità e recapiti della persona al Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente.

L’Asp provvede a prescrivere la permanenza domiciliare, secondo queste modalità: si contatta telefonicamente il cittadino per ottenere informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti per un’adeguata valutazione del rischio di esposizione; accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore informa l’interessato sulle misure da adottare, illustrandone le modalità e le finalità; accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario l’operatore di sanità pubblica informa inoltre il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta da cui il soggetto è assistito.

In caso di necessità di certificazione ai fini INPS per l’assenza dal lavoro, si procede a rilasciare una dichiarazione indirizzata a INPS, datore di lavoro, e medico curante in cui si dichiara che, per motivi di sanità pubblica, il soggetto è stato posto in quarantena, specificando la data di inizio e fine.
Gli operatori della sanità pubblica devono anche accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento e degli altri eventuali conviventi; informare la persona sui sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di
trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in
caso di comparsa di sintomi; informare la persona circa la necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno (mattina e sera).

Lo stato di isolamento va mantenuto per quattordici giorni dall’ultima esposizione durante i quali vige il divieto di contatti sociali, di spostamenti e/o viaggi e l’obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.

Nel caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza deve avvertire immediatamente i sanitari dell’Asp, indossare la mascherina chirurgica (che viene fornita all’avvio del protocollo) e allontanarsi dagli altri conviventi restando nella sua stanza con la porta chiusa, garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale.

Sono previste anche norme sulle modalità di controllo della quarantena durante la quale la persona sarà contattata quotidianamente per avere notizie sulle condizioni di salute. In caso di comparsa di sintomatologia il medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto.
Il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il Ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure avvalendosi delle forze di polizia e, dove occorra, con il possibile concorso dei nuclei regionali N.B.C.R. dei Vigili del fuoco e delle forze armate, sentiti i competenti Comandi territoriali.

Per quanto riguarda le scuole, di ogni ordine e grado, le università e gli uffici delle restanti amministrazioni pubbliche, si ordina l’esposizione, negli ambienti aperti al pubblico o di maggiore affollamento e transito, delle informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della Salute.
Nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso a strutture del Servizio sanitario e in tutti i locali aperti al pubblico, devono essere messe a disposizione degli addetti e degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani.

I sindaci e le associazioni di categoria devono promuovere la diffusione delle 
informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie negli esercizi commerciali; le aziende di trasporto pubblico locale devono adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi. 

I viaggi d’istruzione – come è già noto – così come le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono sospese fino al prossimo 15 marzo; nelle procedure concorsuali deve essere garantita, in tutte le fasi del concorso, la distanza di sicurezza per evitare la trasmissione del virus.

Per consultare il testo integrale dell’ordinanza contingibile e urgente n. 1 clicca qui

Per consultare il testo integrale dell’ordinanza contingibile e urgente n. 2 clicca qui