L’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani chiude. Il provvedimento rientra tra le misure richieste dall’Enac al Ministero dei Trasporti in relazione all’emergenza coronavirus.
Lo scalo trapanese rientra tra quelli ritenuti non indispensabili per assicurare, comunque, la mobilità aerea nel territorio nazionale.
A commentare la situazione è il presidente di Airgest Salvatore Ombra. Clicca play per ascoltare l’intervista:
“Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani – scrive sulla sua pagina Facebook il presidente di Airgest – mi sembra tutto solo un grande incubo. Una nuvola grigia che gradatamente si sta impadronendo di noi.
Dei nostri progetti, delle nostre idee, dei nostri sogni”.
Il provvedimento, sottolinea Ombra, “era nell’aria. In quell’aria pesante che si respira, tra occhi smarriti, strade deserte, saracinesche chiuse.
Era in quel silenzio assordante che giorno dopo giorno in meno di una settimana ci ha travolto e stravolto le nostre abitudini e le nostre priorità. Il Coronavirus è forte, ma noi saremo ancora più forti. Io non mi fermo! Noi non ci fermiamo!”.
Il presidente di Airgest afferma che “il lavoro fatto non è perduto, è solo in attesa di quel domani che ci vedrà più forti, uniti e reattivi di prima. Non ci lasceremo abbattere o travolgere dagli eventi, dobbiamo solo rimodulare il nostro planning di crescita per farci trovare pronti a raccogliere le nuove sfide che si presenteranno e, soprattutto, crederci esattamente come abbiamo fatto otto mesi fa. L’empasse è globale ed è dirompente. Ma è anche transitoria, e sono certo creerà, non appena passata, nuove opportunità che noi dovremo essere pronti a raccogliere ed ottimizzare”.
“Non siamo stati i soli – sottolinea Ombra – e non possiamo ma soprattutto non vogliamo opporci alle disposizioni ministeriali che sono solo ed unicamente nell’interesse precìpuo della salute di tutti noi ed il cui rispetto rappresenta la sola via d’uscita che ci farà prestissimo vedere la luce dopo il tunnel, ma già da oggi è prevista, di concerto con altri scali anche interessati dal decreto, una conference call con Assoaeroporti che ci vedrà parte diligente nel sollecitare sin da subito provvedimenti a sostegno delle piccole realtà. Ma non solo.
I progetti in corso, per il momento, non potranno volare, ma continueranno a camminare, anzi a correre sulle mie sulle nostre gambe. Proseguiremo con l’iter per il Meo test e non smetteremo nel lavoro prodromico a ricreare le condizioni per diventare scalo di riferimento non solo per Ryanair ma anche per altre low cost europee con cui abbiamo già avviato trattative concrete”.
“Io non mi arrendo! E non mi fermo! Il mio inguaribile ottimismo e l’infaticabile operatività mia e del mio staff non si fermeranno. Questo è un impegno e una promessa che faccio a tutti voi. E sono certo, ne usciremo più fortiIn attesa di un domani più vicino e luminoso di quanto non crediamo!”.