Barbara D’Urso aveva salutato in diretta i carcerati e la sua “dimenticanza” non è andata giù al Sappe, sindacato della Polizia Penitenziaria, il cui segretario nazionale, Donato Capece, ha chiesto le scuse in diretta alla conduttrice di Pomeriggio 5.
“Abbraccio tutti i carcerati, abbraccio anche i loro parenti e mi metto nei loro cuori”, aveva detto D’Urso dopo le rivolte nelle carceri in cui detenuti avevano preso in ostaggio diversi poliziotti e distrutto beni dello Stato per centinaia di milioni di euro.
La conduttrice aveva parlato di dimenticanza perché “saluto sempre anche le guardie carcerarie” ma anche su questo Capece ha dovuto riprenderla: “Mai più dovrebbe dire guardie carcerarie, non sono mai esistite e non esisteranno, lei ci deve delle scuse pubbliche, deve dare a questi servitori dello Stato la dignità che lei gli ha tolto. Quando lei manda un messaggio dicendo che tutti i detenuti sono nel suo cuore, io mi domando: io che sono un umile servitore dello Stato, quale ruolo ho nel suo cuore o comunque nella sua trasmissione? Ecco perché dico che lei ci deve delle scuse, a tutta la Polizia Penitenziaria”.
E a ricordare a Barbara D’Urso il ruolo e le particolari difficoltà in cui in queste settimane i poliziotti penitenziari si trovano ad affrontare, sia dal punto di vista della tutela della salute, propria e dei detenuti, sia organizzativo e delle strutture in cui sono chiamati ad operare, ci hanno pensato – con un video che pubblichiamo – il comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Trapani, il commissario capo Giuseppe Romano, e alcuni dei suoi uomini.
“Anche nel nostro carcere abbiamo affrontato la rivolta dei detenuti – ha detto Romano – e sembra di essere tornati agli anni Settanta. Noi siamo qui, al lavoro, da servitori dello Stato, anche se dobbiamo affrontare una situazione molto tesa”