Ci sono due comunità alloggio di Valderice tra le quattro strutture per anziani chiuse sul territorio nazionale italiano dopo i controlli effettuati nelle ultime settimane dai Carabinieri del Nas e dell’Arma territoriale.
In entrambi i casi i titolari non sono stati in grado di esibire il Documento di valutazione dei rischi (Dvr) all’interno dei luoghi di lavoro e sulle misure organizzative di prevenzione del contagio da Covid-19. Oltre alla applicazione di sanzioni amministrative e alla chiusura disposta dal sindaco, per i due è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria dato che la mancanza del Dvr costituisce una violazione penale.
In una terza comunità alloggio, sempre a Valderice i Nas hanno riscontrato irregolarità di tipo amministrativo e il titolare è stato sanzionato. Altri due controlli hanno riguardato due strutture ad Alcamo: in un caso l’ispezione ha dato esito negativo mentre nell’altro gli accertamenti sono ancora in corso.
Come ha reso noto oggi il Comando generale dell’Arma di Roma, i militari dei Nas, nell’ultima settimana, hanno visitato 232 strutture fra Rsa, lungodegenze, case di riposo, comunità alloggio dove si trovano anziani particolarmente vulnerabili per età e patologie pregresse.
Il 40% delle irregolarità riscontrate – 24 violazioni in tutto – hanno riguardato le misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19, riconducibili “all’assenza di piani preventivi anti-Covid” e, in 9 episodi – su tutto il territorio nazionale – “alla loro mancata attuazione, come l’individuazione di percorsi e aree dedicati, le modalità di gestione dei casi e di comunicazione all’autorità sanitaria, la programmazione delle fasi di pulizia e sanificazione, le prescrizioni per l’accesso dei visitatori in condizioni di sicurezza. In misura minore sono state rilevate anche infrazioni relative al possesso e uso di adeguati dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori, sia assistenziali che impiegati in altre mansioni, alla formazione dei dipendenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e alla presenza di igienizzanti e disinfettanti.
Le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità relative al livello di assistenza fornita agli ospiti e all’adeguatezza strutturale dei locali. Sono stati individuati operatori privi di qualifica professionale idonea, presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e carenze igieniche nella preparazione dei pasti.
«Sono indagini particolarmente importanti – ha commentato il ministro Speranza esprimendo il suo apprezzamento per le operazioni condotte dai Nas – in questo momento di duro contrasto al Civid-19».