Controlli antibracconaggio dei Carabinieri: denunciato un cacciatore, sanzionati altri tre

I Carabinieri del Centro Anticrimine Natura (in forza al Nucleo Cites di Palermo e al Distaccamento di Trapani) hanno denunciato il 58enne trapanese P.V., sorpreso in località Piano di Sopra, nel territorio di San Vito Lo Capo, a cacciare specie protette e utilizzando richiami acustici a funzionamento elettromagnetico.

I militari gli hanno anche sequestrato un fucile calibro 20, tre cartucce calibro 20, un dispositivo di richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico completo di accessori, tre casse di amplificazione acustica comprese di accessori, una lampada a led montata su elastico, per essere calzata in testa, usata per la caccia illegale notturna e gli esemplari clandestinamente abbattuti.

A carico del cacciatore sono state elevate anche sanzioni amministrative – per un importo complessivo di 720 euro – per non aver segnato i dati prescritti sul tesserino regionale e per aver praticato l’esercizio venatorio in forma diversa da quanto previsto dalla l.r. Sicilia 33/97.

Nel corso dei controlli i Carabinieri hanno anche comminato sanzioni amministrative, per mancata annotazione sul tesserino regionale della giornata di caccia e per esercizio venatorio a distanza inferiore a 150 metri da ricovero di bestiame, per un importo complessivo pari a 617,32 euro a carico di tre persone: il 77 enne P.G., nato a Verona e residente a Castellammare del Golfo, sorpreso nella frazione trapanese di Marausa in atteggiamento di caccia senza aver segnato i dati prescritti sul tesserino regionale (capi abbattuti); il 34enne ericino A.N ericino classe 85 in quanto sorpreso anch’egli a Marausa in atteggiamento di caccia senza aver segnato i dati prescritti sul tesserino regionale (capi abbattuti); il 54enne C.C., di San Vito lo Capo, sorpreso in località Piano di Sopra in atteggiamento di caccia a distanza inferiore a 150 metri da un ricovero di bestiame.

L’attenzione dei Carabinieri nei confronti del fenomeno del bracconaggio resta alta per contrastare in tutti i modi condotte illecite che, spesso portano alla morte di esemplari rari, in via di estinzione, particolarmente protette come l’esemplare di Falco Pecchiaiolo ucciso lo scorso 14 settembre nel Marsalese, o quello di Avvoltoio Capovaccaio e di Aquila di Bonelli uccisi l’anno scorso tra Fulgatore e Mazara del Vallo da colpi di arma da fuoco esplosi da cacciatori.