#ConsiglioComunale – Massimo Toscano Pecorella: “Basta venditori abusivi al mercato del pesce”

Durante l’ultimo Consiglio comunale di Trapani, il consigliere comunale Massimo Toscano Pecorella (del gruppo Per Trapani), ha sottolineato come il problema dei venditori abusivi di pesce stia creando un enorme problema a chi, invece, sottostà alle regole.

Ecco il suo intervento integrale.

Con il consigliere Andrea Vassallo, che stimo e che ha perorato in precedenza questa causa intrattenendo tavoli di concertazione con gli organi preposti seppur senza l’esito sperato a causa della totale sordità degli interlocutori, stiamo cercando di dare voce a chi negli anni passati ha trovato solo Istituzioni indifferenti.

Molti sanno che Trapani per attitudine territoriale è stata da sempre una città a vocazione marinaia / peschereccia e dalle acque del nostro mare i Trapanesi hanno da sempre tessuto vita e nutrimento e dispiegato il loro commercio. Pochi, invece, conoscono che Trapani vive oggi un grande vantaggio e una bellissima eccellenza: il vantaggio consiste nella presenza tanto del mercato ittico al dettaglio quanto del mercato ittico all’ingrosso all’interno delle proprie mura cittadine.

Proprio il mercato Ittico all’ingrosso costituisce l’eccellenza al punto tale da essere invidiato e quindi anche in parte evidenziato da diverse realtà pescherecce come ad esempio Siracusa, dove
sulla scorta della nostra realtà hanno creato una struttura ancora più articolata con circa 3.000.000,00 di euro.

Oggi però una grave crisi dovuta all’inosservanza delle regole sta investendo il nostro mercato ittico all’ingrosso, crisi a cui hanno prestato il fianco proprio le Istituzioni compresa la vecchia amministrazione Comunale in quanto, nonostante l’esistenza di una convenzione tra l’O.P. (organizzazione dei produttori del pesce a Trapani che gestisce il mercato) e il Comune di Trapani (Proprietario dell’immobile), la parte contrattuale che non sta rispettando le regole è per l’appunto da un lato il Comune di Trapani che non rispetta l’obbligo di manutenzione straordinaria lasciando che infiltrazioni provenienti dal tetto pregiudichino l’investimento di 800.000,00 euro effettuato dalla O.P., dall’altro tutte le altre Istituzioni che, ognuna per le proprie competenze, sta violando gli obblighi di vigilanza e di controllo nell’area interessata alla vendita, contribuendo indirettamente alla nascita di un mercato parallelo proprio nei pressi del mercato all’ingrosso formato da “diversamente in regola”, ovvero nella vicina piazza Scalo d’Alaggio, il tutto contro le norme igienico sanitarie ed alla norme di vendita del pesce, delegittimando, tra l’altro, chi da privato intende rispettare le regole e che, nonostante sia stato abbandonato dalle Istituzioni, ha continuato ad offrire dei servizi aggiuntivi come la pesatura e il ghiaccio, l’ammirato sistema di etichettatura che garantisce un sistema di tracciamento del pesce (garanzia di igiene e di freschezza per l’utente finale che può conoscere dettagliatamente la provenienza del pesce, il mare in cui è stato pescato, il giorno, il peschereccio, anche comodamente tramite il proprio cellulare), o ancora di chi ha adempiuto ad un onere previsto in capo al Comune che prima era in possesso del cd bollo CE e poi l’ha perso per inosservanza delle norme igienico sanitarie costringendo l’O.P. ha procedere all’adeguamento della documentazione al catasto al fine di riottenerlo a nome proprio e con un esborso economico. Parliamo di un “servizio pubblico” la cui normativa sul controllo e sulla vigilanza è prevista da una legge ancora in vigore del 1959 n.125 per poi essere stato riprodotto e ampliato in maniera eccellente nel decreto pubblicato nella gazzetta ufficiale Regione Sicilia del 17.09.2018.

Credo che sia inaccettabile.

Se domina la legge dell’abusivo chi è onesto paga due volte: la prima perché è danneggiato economicamente da chi non rispetta le regole e la seconda perché viene anche deriso dai propri iscritti per averlo fatto. In questa situazione il Comune ha addosso una grande responsabilità e mi chiedo.

E questo l’esempio che vogliamo dare come istituzione ovvero garanti della legalità? Come fa un’amministrazione a pretendere dai cittadini comportamenti in linea con le norme ed i regolamenti esistenti quando è la prima a violarli? Quale autorevolezza può manifestare con comportamenti del genere?

È dal Comune stesso che dobbiamo iniziare per cambiare mentalità. Non vorrei che quel detto: “Si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per se stessi” possa diventare la regola di questo comune.