È stato convocato per domani alle 10, in modalità a distanza in audio/videoconferenza, un Consiglio comunale in sessione straordinaria e urgente che ha come punto all’ordine del giorno la chiusura del reparto di pneumologia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate, unico in tutta la Provincia di Trapani.
Ne abbiamo parlato con il presidente del Consiglio trapanese, Giuseppe Guaiana. Clicca play per ascoltare l’intervista del direttore Nicola Conforti:
Con una nota, il presidente del circolo di Diventerà Bellissima Trapani Erice e componente dell’Assemblea generale Vincenzo Maltese annuncia la propria assenza ma solo perché impegnato per motivi professionali. Riguardo la chiusura del reparto di pneumologia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate Maltese ha sottolineato che “lo spostamento temporaneo dei medici pneumologi presso l’Ospedale Covid Hospital Paolo Borsellino di Marsala non comporterà alcuna chiusura della pneumologia a Trapani. Il paziente critico pneumologico, affetto da Covid è un paziente complesso e diventa, pertanto, particolarmente utile in questa difficile contingenza, l’esperienza dello pneumologo acquisita nei reparti deputati a fornire terapie sub-intensive respiratorie, destinate a pazienti affetti da insufficienza respiratoria acuta”.
“L’azione della pneumologia con le terapia intensive pneumologiche – continua il dirigente di DB – annesse è essenziale per evitare la rapida saturazione delle terapie intensive, unico luogo dove vengono curati i pazienti più gravi che richiedono intubazione. L’ingresso in campo degli pneumologi nella battaglia contro il Covid appare invece determinante, come dimostrato dalla riconversione di posti letto in aree a gestione prevalentemente pneumologia, per l’attivazione della ventilazione non invasiva e per impedire il ko delle Rianimazioni. Bisonga salvere vite umane”.
“Riteniamo sbagliato che, in questa fase della guerra contro l’attuale pandemia, siano scesi in campo in prima persona diversi dirigenti medici di branche non equipollenti e non affini (come ad esempio gli Otorinolaringoiatri, gli Oculisti, i Chirurghi Vascolari, etc…) poiché afferenti alla “branca Chirurgica”, che pur esponendosi a rischi personali di particolare gravità in ragione di prestazioni sanitarie non coerenti con la disciplina di riferimento (esponendosi anche dal punto vista penale ai sensi art. 590 sexies c.p.) – nonostante tutto – con abnegazione e professionalità hanno svolto funzioni non attinenti alle loro specializzazioni già da più di un mese in reparti Covid del P.O. di Marsala, quando invece non sono stati chiamati a dare fino ad oggi lo stesso contributo alcuni specialisti degli altri presidi ospedalieri appartenenti a branche affini ed equipollenti alla “branca Medica” (ad esempio Pneumologi, Cardiologi, etc.) a cui tuttavia la normativa di riferimento permette lo svolgimento di funzioni sanitarie coerenti con la disciplina di appartenenza”.
Tutto, gira intorno all’organizzazione e alla logistica degli ospedali Covid, sui cambiamenti organizzativi e sulla riorganizzazione delle attività pneumologiche. Vincenzo Maltese spiega come i trasferimenti siano sono temporanei e che gli stessi “non possano essere favoriti per gli interessi di parte di questo o quel consigliere comunale, ma vada favorita la ragione, la razionalizzazione delle risorse sempre più scarse, rafforzando magari la sinergia tra ospedale e territorio. Si ribadisce, infine, che il ruolo che è chiamato a svolgere la terapia sub-intensiva respiratoria nell’arginare le conseguenze dell’infezione da Sars-Cov2 sull’apparato respiratorio, deve essere tale da dover stravolgere l’impianto organizzativo tradizionale delle Asp, a cui è stato chiesto di mostrare una grande capacità di riorganizzarsi e per fronteggiare la sfida alla pandemia in maniera efficace, riuscendo, pur in presenza di scenari organizzativi nuovi e mai verificati prima, a rispondere alla pressante domanda che viene richiesta dalle Istituzioni regionali e nazionali”.