Condotta di via Libica, Safina: “Il progetto è pronto, ecco da dove passerà”

Il progetto della nuova condotta di acque nere che collegherà le pompe di sollevamento al depuratore consortile di Nubia è pronto. L’annuncio arriva da Dario Safina, assessore Lavori pubblici che ha predisposto tutto l’iter burocratico che poi porterà all’accensione di un mutuo da parte del Comune.

Un lavoro da circa 2 milioni e duecentomila euro che, grazie all’asta al ribasso, potrebbe anche scendere. “La novità principale – afferma Safina – è il tragitto. Verrà infatti abbandonata la via Libica e la nuova condotta passerà dalla zona industriale passando poi per la via Francesco Culcasi per concludere in una strada sterrata di proprietà del Comune dietro il depuratore consortile”.

In pratica, con la sostituzione totale della linea, dovrebbe terminare il continuo balletto che si svolge in via Libica ogni qual volta che la condotta salta. Una vera rivoluzione, quella prospettata, che dovrebbe definitivamente risolvere il problema. Inoltre, in questo modo la condotta non passerebbe più dalla riserva naturale orientata delle saline di Trapani e Paceco. La condotta esistente diverrebbe una semplice via di emergenza in caso di rotture e questo porterebbe all’eliminazione dell’attuale protocollo di emergenza che prevede lo scarico a mare dei reflui attraverso il pennello che sta di fronte a via Tunisi, all’altezza del CCR di Trapani, al lungomare Dante Alighieri.

“Essendo di nuova tecnologia – spiega Dario Safina –, la condotta del progetto è studiata per resistere ad un massimo di 16 bar (unità di misura della pressione, sebbene non sia un’unità di misura del Sistema internazionale ndr.) quando solitamente all’interno dell’attuale tubazione la pressione è pari a 4 bar. Insomma, un margine che ci tranquillizza e che rende impossibile i guasti che solitamente sono avvenuti in questi anni alla condotta di via Libica”.

Per ragioni di celerità, il progetto è stato affidato dall’Amministrazione alla Trapani Servizi, azienda partecipata del Comune che si occupa della gestione delle discariche cittadine e che dopo la modifica dello statuto può effettuare molte più prestazioni, compreso quella della progettazione.

“Il programma della calza, cioè la tecnologia trenchless, sarebbe stato rischioso visto le condizioni della condotta originaria e dunque abbiamo cambiato impostazione e l’amministratore unico della Trapani Servizi, Carlo Guarnotta, che tra l’altro è un ingegnere idraulico, ha presentato un progetto che raggiunge due risultati: si contengono i costi e si proteggere l’ambiente”.

Tutto ciò verrà presentato approfonditamente al Consiglio comunale per essere inserito, come emendamento, al Piano Triennale delle Opere Pubbliche in trattazione la prossima settimana.