Trentatré anni. C’era ancora il muro di Berlino, Cossiga era presidente della Repubblica e la Jugoslavia era ancora unita. Sembra quasi un’era fa eppure ci sono ancora cittadini trapanesi che aspettano risposta per un condono edilizio dal 1986.
Questo è quello che emerge da una relazione presentata da Rocco Greco durante l’ultimo Consiglio comunale. Nel 1986, quando le istanze di condono edilizio presentate furono tantissime (8.509), il Comune di Trapani assunse ben 16 geometri per l’istruttoria delle stesse ma, nel corso degli anni, i geometri, vista anche la carenza di personale, sono stati impegnati, in quanto tecnici, in altri settori con incarichi e ruoli diversi.
Greco chiede all’amministrazione comunale di “quantificare l’ammontare delle somme del 50% dovute a conguaglio delle oblazioni per le sanatorie degli abusi edilizi che, in tutti questi anni, il Comune di Trapani ha incassato, le quali sono a destinazione vincolata, e come pensa di usarle per incentivare la definizione delle domande di sanatoria edilizia”.
In questo momento il Comune di Trapani dispone di un solo tecnico impegnato nell’istruttoria delle pratiche di condono. In totale, sono arrivate al Comune 10.556 istanze di condono edilizio. Nel 1986 sono state 8.509, nel 1995 sono state 1.066 mentre nel 2004 981.
“Non sarà assolutamente facile istruire in tempi relativamente brevi – spiega il consigliere Greco – le circa 3.000 istanze ancora non definite che potrebbero non solo risvegliare il settore edilizio che attualmente è in grave e palese difficoltà, ma sarebbe doveroso nei confronti dei cittadini i quali nonostante hanno già pagato le giuste somme di oblazione relative agli oneri di costruzione e di urbanizzazione, dopo tantissimi anni – conclude – aspettano ancora oggi risposte certe sul futuro dei propri immobili”.
L’amministrazione, rappresentata dall’assessora Patti, ha risposto in aula che presterà attenzione alla questione e che, qualora ce ne fosse il bisogno, la giunta potrebbe optare per una esternalizzazione del servizio. Soddisfatto il consigliere che ora attende le risposte sui fondi veicolati e sottolinea come “sia indispensabile dare risposte ai cittadini che hanno già pagato per questo servizio. È inaccettabile dover attendere trentatré anni”.
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