Coltivazione e spaccio di marijuana, misure cautelari per cinque uomini

I Carabinieri di Marsala hanno dato esecuzione, stamane, a cinque provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti soggetti marsalesi, indagati per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine – condotta dai militari della Stazione di San Filippo e coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala – ha portato all’emissione da parte del gip della misura cautelare della custodia in carcere per il 34enne Alessio Sparla e a quella degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico per il fratello 36enne Vincenzo e per il 34enne Vincenzo Fabio Licari. L’obbligo di dimora nel comune di residenza è stato, invece, notificato al 36enne G.M.G. e al 50enne S.G.

L’operazione nasce dall’arresto, eseguito nel luglio 2018 sempre dai Carabinieri, del 64enne marsalese Giovanni Umberto Valenza nel giardino della cui villetta di contrada Bosco era stata rinvenuta una piantagione di marijuana costituita da 860 piante..

La coltivazione era dotata di un apposito sistema di irrigazione e controllata costantemente da un sistema di video sorveglianza, che permetteva all’uomo di monitorare l’eventuale avvicinamento da parte delle forze dell’ordine.

Oltre alla piantagione, all’interno dell’abitazione, i Carabinieri trovarono anche un fucile automatico calibro 12 a canne mozze con il relativo munizionamento e più di 100 grammi di marijuana, già essiccata e pronta per essere commercializzata.

L’acquisizione e la visione delle registrazioni delle immagini dell’impianto di videosorveglianza, a seguito dell’arresto di Valenza, ha consentito ai militari dell’Arma di appurare che l’uomo era coadiuvato dai cinque persone nei cui confronti, appunto, sono stati eseguiti i provvedimenti cautelari.

Il gruppo si recava quasi quotidianamente presso la villetta di contrada Bosco per concimare e irrorare le piante con antiparassitari per assicurarne la buona crescita. Dalla lavorazione delle piante sarebbero state ricavate circa 20.000 dosi di droga, per un valore di mercato pari a quasi 100.000 euro.