«Le ultime settimane non sono state l’immagine di quello che rappresenta, per me, fare politica. Ho vissuto Consigli comunali difficili da definire, ma semplici da raccontare. Difficile è definire il silenzio dei colleghi di maggioranza, l’atteggiamento del primo cittadino nei confronti dei consiglieri, tutti». Ad affermarlo è la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Chiara Cavallino che critica anche il presidente del Consiglio Giuseppe Guaiana per le affermazioni rilasciate in aula dal sindaco Giacomo Tranchida.
«Non è possibile – continua la pentastellata – consentire interventi che mettano in dubbio l’onesta dei consiglieri che “osano” proporre soluzioni diverse da quelle già decise. Non voglio tornare sulle tante cose dette, solo soffermare la mia riflessione su alcune questioni che richiedono la giusta chiarezza, dato che si perpetua una narrazione distorta».
Cavallino si concentra sul nuovo regolamento “Trapani In Salute” che è stato approvato solo dalla maggioranza «perché, di fatto, non si è voluto dare spazio alle proposte migliorative avanzate dall’opposizione. Proposte che tendevano a far riconoscere maggiori benefici alle nostre attività, vittime di questa dolorosa pandemia. Una delle nostre proposte – esenzione TOSAP – è stata inserita nel Decreto Legge di Maggio. Un’altra proposta – cedere ulteriore suolo pubblico gratuito – è stata bocciata in aula, ma poi fatta propria dall’amministrazione subito dopo. Ciò mi insegna che la collaborazione richiesta, di fatto, non viene minimamente contemplata».
«Fare rispettare la forza dei numeri – aggiunge Chiara Cavallino – , in uno scenario che appare ripetitivo e consolidato, al di là della ragione, è stato e continua ad essere il segnale dell’aula consiliare. Scenario arricchito anche da azioni adottate dall’amministrazione e da molti non condivise, come il ricorso al Dpcm del 26 aprile 2020, chiaramente respinto, pochi giorni addietro, dal Tar Lazio. Esito prevedibile, se non scontato. Motivo per il quale criticammo duramente la scelta del primo cittadino e dei suoi consulenti legali. Una scelta sbagliata quella di dedicare tempo e denaro (dei cittadini) per perseguire azioni legali senza possibilità alcuna di riuscita dato che, già allora, era evidente che il successivo Dpcm avrebbe previsto un’apertura maggiore. La ripresa prevista per il 18 c.m. di tutte le attività è stata una scelta necessaria per l’economia del territorio, che non può prescindere dal rispetto delle norme, nonché, tenendo in considerazione il pericolo rappresentato dal virus che, ad oggi, non è stato ancora sconfitto».
E riguardo la movida Chiara Cavallino è franca. «Tutti abbiamo visto le immagini, preoccupanti, di ieri sera, circa l’esplosione della movida in centro storico. Tutti sappiamo che l’amministrazione si è avvalsa di una collaborazione tecnico-scientifica, ma nulla sappiamo: sulla professione sanitaria specifica dell’esperto, dato che il suo CV non è stato nemmeno allegato al decreto; se esiste un piano di intervento strutturato, con relativi obiettivi a medio e lungo termine; qual’ è stato il lavoro svolto fino ad oggi e quale progettualità futura.
Informazioni che ritengo doverose far conoscere alla cittadinanza. Inoltre, doveroso è aprire una discussione seria sulle misure da adottare per garantire la salute pubblica, senza sminuire eventuali rischi e senza guardare solo alla mera “chiusura”, come annunciata per esempio per le spiagge nei giorni di forte vento».
Chiara Cavallino ha i suoi obiettivi ben definiti. «Come consigliera comunale, come giovane di questa città nel ribadire il mio impegno politico, voglio continuare a favorire questo miglioramento con il mio impegno istituzionale, portando idee che vanno costruite e condivise con i cittadini, con le forze sociali e istituzionali, per fare in modo che questa Città si riprenda al più presto ciò che gli appartiene e che, ancora oggi, fatica a conquistare».