L’imprenditore Andrea Bulgarella è stato scagionato da ogni accusa anche dalla Procura della Repubblica di Milano dopo che, lo scorso anno, era stato prosciolto per mafia dal gip di Firenze per insussistenza dei fatti. In fase di indagini preliminari il giudice aveva accolto, infatti, la richiesta di archiviazione avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia toscana. Adesso cadono definitivamente anche le accuse per appropriazione indebita e concorso in truffa a carico di Bulgarella e altri soggetti che erano stati coinvolti nell’indagine.
La Procura di Milano, a cui Firenze aveva inviato gli atti d’indagine per competenza territoriale, infatti, ha chiesto l’archiviazione e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale meneghino l’ha accolta.
“Gli approfondimenti – si legge in una nota diffusa dall’imprenditore valdericino da tempo trapiantato in Toscana – hanno dimostrato che la situazione era esattamente l’opposto: il gruppo Bulgarella aveva iniziato una serie di azioni nel confronti di Unicredit per fare valere, giustamente, le proprie pretese. Circostanza, questa, che viene anche evidenziata nel provvedimento di archiviazione che accoglie tutte le tesi della difesa”.
Si chiude così un’indagine iniziata nel 2013. Resta, però, il caso di un’inchiesta che, data la grande rilevanza assunta sui media, ha creato – come lamentato in più occasioni da Andrea Bulgarella – un grave danno di immagine a tutta l’attività del gruppo che opera nel settore dell’edilizia.
Il giornale “Il Foglio” ha inserito la vicenda di Bulgarella tra gli errori giudiziari più eclatanti del 2018. Sulla sua singolare vicenda giudiziaria Andrea Bulgarella ha anche scritto il libro “La partita truccata”, insieme al giornalista Giacomo Di Girolamo, pubblicato da Rubbettino.