Lo avevano chiesto la scorsa settimana per illustrare le gravi problematiche che affliggono le carceri di Trapani e Favignana e lo hanno ottenuto: oggi i rappresentanti sindacali della Polizia Penitenziaria di Trapani sono stati ricevuti dal prefetto Tommaso Ricciardi che, in quanto massima autorità provinciale di pubblica sicurezza, ha la responsabilità generale dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio.
Il prefetto – si legge nella nota stampa diffusa da Sappe, Osapp, Uil Polizia Penitenziaria, Sinappe, Fns/Cisl e Cnpp – ha manifestato grande attenzione sulle problematiche esposte, non nascondendo preoccupazione per le implicazioni che la carenza di organico potrebbe comportare sull’ordine e la sicurezza del “Pietro Cerulli” (che ad oggi ospita 540 reclusi), per le condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari costretti, a volte, ad effettuare turni di servizio massacranti, per la eventuale compressione non solo dei diritti soggettivi (ferie, riposi, permessi,) dei poliziotti ma anche per le ricadute sui detenuti e le attività a loro destinate”.
I rappresentanti sindacali hanno infatti ribadito che, a causa della grave carenza di organico, non si riesce a coprire più i posti di servizio e si è costretti ad accorparli, con pregiudizio di tutte quelle attività proprie della Polizia Penitenziaria e con il rischio di far saltare tutte quelle attività rieducative messe in campo per i detenuti, proprio per l’impossibilità di “svolgerle in sicurezza”.
Sono 69 gli agenti, 27 i sovrintendenti e 12 gli ispettori mancanti rispetto alle unità previste nel ruolo. Gli ultracinquantenni in servizio sono 190, con una percentuale pari al 70% e una età anagrafica media di 52 anni. Il prefetto Ricciardi si è detto disponibile a rappresentare, per quanto di competenza, la problematica al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per ottenere l’assegnazione – come chiedono i sindacati – un congruo numero poliziotti e rimpinguare l’organico dellla Casa Circondariale trapanese.
Nel corso dell’incontro sono state evidenziate anche le problematiche derivanti dalla chiusura della Base navale del Corpo sull’isola di Favignana e anche la carenza di personale della Casa di reclusione dell’isola, pari a 30 agenti, 6 unità ispettori e 5 sovrintendenti.
Anche se soddisfatti dall’impegno assunto dal prefetto i sindacati hanno, comunque, deciso di mantenere lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi e si dicono pronti, se le loro richieste non otterranno la dovuta attenzione, a mettere in campo ulteriori forme di protesta.