Quattro giovani – di età compresa tra i 20 e i 24 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri a Campobello di Mazara, in esecuzione del provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Marsala, per violenza sessuale di gruppo aggravata. Per due di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere e per gli altri due gli arresti domiciliari.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono dalle attività investigative – condotte dai militari della Sezione Operativa del NORM di Mazara del Vallo e della Stazione di Campobello di Mazara – che hanno consentito di far luce su una vicenda di violenza sessuale ai danni di una ragazza durante una festa privata organizzata dai suoi stessi “aguzzini”.
Tutto è cominciato lo scorso 8 febbraio quando la giovane, una studentessa di 18 anni, ha deciso di rompere il silenzio rivolgendosi ai Carabinieri a cui ha raccontato che, pochi giorni prima, era stata invitata ad una festa in un’abitazione estiva a Tre Fontane, frazione di Campobello di Mazara.
Rassicurata dalla presenza di due suoi amici di vecchia data – oggi agli arresti domiciliari – e ingannata dagli altri due – finiti in carcere – poiché convinta che ci sarebbero state altre ragazze, ha accettato di partecipare a quella che sarebbe dovuta essere una conviviale tra amici.
Tra musica e consumo di alcol, la giovane si era appartata, per rapporto sessuale consensuale con uno dei ragazzi in una stanza al piano superiore dell’abitazione ma, poco dopo, il giovane aveva invitato gli altri amici a partecipare nonostante il ripetuto diniego della giovane.
I quattro avevano così approfittato della sua inferiorità fisica e neppure le grida di aiuto della giovane li hanno fatti desistere tanto da provocare sul corpo della ragazza lividi e contusioni dovuti ai suoi tentativi di sottrarsi alle violenze che sono proseguite tra le risate compiaciute di tutti i presenti.
Le indagini subito avviate dai militari dell’Arma, coordinati dalla Procura di Marsala, attraverso l’attivazione di intercettazioni telefoniche e ambientali, la raccolta di sommarie informazioni a caldo delle persone variamente coinvolte nella vicenda e il sequestro degli smartphone degli indagati, hanno permesso di raccogliere molteplici elementi di prova nei confronti dei quattro giovani arrestati.
Per consentire la prosecuzione delle attività investigative, il gip del Tribunale di Marsala, condividendo quanto sostenuto dall’accusa, ha adottato misure cautelari che tengono conto delle diverse condotte degli indagati evidenziando il pericolo di inquinamento probatorio e l’alta probabilità di reiterazione del reato in considerazione della presunta pericolosità sociale e dalla personalità dei giovani accusati emerse durante la fase preliminare d’indagine.
Al termine delle formalità di rito per i giovani che materialmente hanno abusato della giovane si sono aperte le porte del carcere di Trapani mentre gli altri due sono stati posti agli arresti domiciliari. GUARDA VIDEO
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