Borgo Rurale Livio Bassi: l’Iacp ottiene finanziamento da più di un milione e mezzo

L’Iacp ha ottenuto un finanziamento da 1.610.440,70 euro per l’intervento nel borgo rurale “Livio Bassi” nella frazione trapanese di Ummari, per la realizzazione di dieci alloggi. L’Assessorato regionale per le Infrastrutture ha comunicato di avere avviato le procedure per la utilizzazione delle economie di bilancio sul capitolo di pertinenza per l’emissione dei decreti di finanziamento tra i quali, appunto, la realizzazione degli alloggi progettati dall’Iacp che risulta collocato al primo posto tra quelli ammessi.

Gli uffici dovranno, adesso procedere alla elaborazione del progetto esecutivo per il recupero dell’antico borgo di proprietà del Comune di Trapani. Lo scorso aprile l’amministrazione comunale è stato ammesso al finanziamento di 450.885 euro per la riqualificazione e recupero del Borgo Livio Bassi finalizzata alla valorizzazione del patrimonio culturale. I soldi derivavano dal bando P.S.R. Sicilia 2014-2020. Il progetto contempla la manutenzione, restauro e riqualificazione dell’edificio scolastico e dell’arco di ingresso al Borgo con finalità di tipo formativo, volte alla sensibilizzazione e diffusione delle coltivazioni agrarie innovative ed autoctone e della cultura contadina. Nell’edificio saranno destinati anche spazi espositivi di prodotti locali e dei procedimenti tradizionali di lavorazione dei prodotti agricoli e artigianali del Trapanese. L’immobile prevede spazi polifunzionali e aree destinate a museo/aree espositive che rievochino la civiltà contadina del villaggio rurale e della frazione di Ummari nonché del paesaggio agrario.

Ma questi non sono gli unici finanziamenti che l’Iacp di Trapani riceve nell’ambito del PO FESR 2014/2020. Un progetto è stato già portato a termine ed è relativo al recupero di quattro alloggi popolari a Trapani per un importo di 151.400 euro.
Gli altri tre progetti finanziati sono stati già appaltati e riguardano il recupero di una palazzina di proprietà comunale in via Pantelleria e di due aree da destinare a campi di calcetto a Trapani, per 2.274.496 euro, il recupero di un edificio ad Alcamo in via Mistretta e di un’area sita nello stesso comune in corso Generale Dei Medici per 2.802.700 euro e la riqualificazione edilizia nel quartiere Amabilina di Marsala, con recupero e trasformazione di un edificio una volta adibito ad istituto scolastico per 2 milioni e 800 euro.

“Stiamo procedendo – commenta il commissario Straordinario dell’Iacp Fabrizio Pandolfo – grazie ad un’efficiente sinergia realizzata con le amministrazioni comunali nei cui territori abbiamo sviluppato queste progettazioni ma anche con la Regione Sicilia e, nello specifico con l’Assessorato regionale per le Infrastrutture e per la Mobilità. All’utenza del territorio, che avanza richieste di migliore vivibilità dei rioni popolari e che chiede la disponibilità di nuovi alloggi dotati dei servizi necessari, come Iacp credo che stiamo riuscendo a dare le risposte attese, non c’è quindi altro da fare che proseguire lungo questa via maestra e su questo l’ente intero resta fortemente impegnato”.

“Ci stiamo incamminando – dice il direttore generale Pietro Savona – per attuare un’iniziativa che mi piace dire prestigiosa perché andremo a recuperare, su un bene del Comune, uno dei più antichi borghi agricoli del Trapanese, restituendo per un nuovo utilizzo ambienti resi vivibili ed utili per il lavoro, sotto i profili economici e sociali, l’ammissione a finanziamento – prosegue Savona – rappresenta poi il riconoscimento delle capacità dell’Iacp di Trapani nella spesa dei fondi europei”.

La prima fondazione del Borgo “Livio Bassi”, di Contrada Ummari, nel Comune di Trapani risale al 1940. Il Borgo venne intitolato all’ufficiale e aviatore della Regia Aeronautica Livio Bassi, (Trapani 1918- Libia 1941). Fa parte della seconda serie dei Borghi rurali costruiti dall’Ente per la Colonizzazione del Latifondo Siciliano durante “l’assalto al latifondo” del regime fascista, che aveva il compito di assistere, sia tecnicamente che finanziariamente, i proprietari nell’opera di trasformazione del sistema agricolo produttivo o di procedere direttamente alla colonizzazione delle terre, delle quali l’ente acquistata la proprietà o il temporaneo possesso si impegnava in interventi di risanamento igienico, costruzioni di strade e di borghi rurali. Nel suo progetto originario era prevista la costruzione della Casa del Fascio, un edificio per i Carabinieri, l’ ufficio postale, la scuola, delle botteghe artigiane, l’osteria, la chiesa e villino, ma la sua costruzione fu sospesa nel 1943 e mai ultimata.

Il Borgo “Livio Bassi” rientra nella seconda serie di opere rurali avviate dal 1940. Il progetto fu curato dall’ingegnere Domenico Sanzone che presentò la propria relazione il 30 Marzo 1940. Solo il 19 Aprile 1941, attraverso la relazione dei tecnici dell’ECLS e grazie all’intervento dell’Unione degli Agricoltori di Trapani del 20 Febbraio 1941, fu assegnata al Borgo l’attuale sede di Ummari, scelta che avrebbe assicurato sia la vicinanza con la strada statale sia con la Stazione Ferroviaria. Inoltre, venivano soddisfatte le necessità della colonizzazione data la presenza di diversi insediamenti di famiglie coloniche in quell’area che, però, erano “prive di quel minimo indispensabile per l’assistenza civile, sociale, religiosa e politica”.

Ciò diede vita ad una condizione per cui il centro è da definirsi misto, offrendo servizi e accogliendo possibili nuovi residenti. In questo modo, il raggio di influenza (5-6 km) del Borgo andava ad intersecarsi con quello di Borgo Fazio. Nell’ideare il suo Borgo, l’ingegnere Sanzone si pose l’obbiettivo di creare un raggruppamento di edifici che si affacciassero su un’unica strada a baionetta, evitando, così, di disperdere “le poche costruzioni si di una rete stradale esuberante o di scostarle ancora di più con la creazione di una grande piazza”. Il 26 novembre del 1975 il Borgo è stato acquistato dal Comune di Trapani, giusta delibera del Consiglio Comunale n. 48.

Negli ultimi anni la vita del Borgo è stata segnata da occupazioni, atti vandalici e noncuranza. Per un breve periodo si sono celebrate le messe nella chiesetta di “Gesù, Giuseppe e Maria” fino al brutale assassinio del parroco Don Michele Di Stefano, avvenuto il 26 Febbraio 2013.
A imporre un duro colpo alla rivalutazione di Borgo Bassi, era poi giunto il provvedimento del gennaio 2017 secondo cui gli immobili rurali in pessimo stato rappresentano un reale pericolo per l’incolumità pubblica e, in particolare, per i bambini che seguivano il catechismo presso la chiesa.
Adesso si apre una nuova pagina di rinascita per questo luogo immerso nella campagna trapanese.