Da Trapani a New York grazie alla passione per la danza. Barbara Tosto è una ragazza che ce l’ha fatta. Una dei tanti giovani trapanesi che grazie alle proprie competenze è riuscita a realizzare il proprio sogno affermandosi in giro per il mondo. Ora ha la possibilità di rimanere negli States dove nell’ultimo biennio ha lavorato alla New York Dance Project che ha come direttore artistico Davis Robertson.
“Sin da piccola – racconta Barbara Tosto – ho sempre avuto la voglia di ballare in giro per casa e dovunque mi trovassi. All’età di 7 anni ho chiesto espressamente a mia mamma di voler fare danza classica e da lì tutto è iniziato”.
Ma la vita della ballerina di danza classica non è semplice.
“Andavo a lezione quasi tutti i giorni a settimana – racconta -, suonavo anche il pianoforte, ma ho dovuto fare una scelta all’inizio del liceo e ho scelto di dedicarmi solo alla danza. Da lì ho capito che non riuscivo a starne senza, che volevo farne di essa una vera e propria professione. Così ho iniziato ad andare in giro per l’Italia per partecipare a degli stage con maestri e coreografi internazionali e nel 2013, a seguito di un’audizione a Firenze, ho vinto una borsa di studio per il corso estivo della Joffrey Ballet School di New York, che mi ha permesso di iniziare a realizzare il mio sogno”.
Un sogno che ha portato Barbara ad esibirsi in giro per il mondo tra cui Monaco, Londra e soprattutto gli USA.
“Inizialmente, nel 2013, l’esperienza dell’America doveva essere una semplice esperienza estiva” racconta la giovane trapanese. “Vivendo a New York per due settimane e danzando dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio in questa splendida città, non avevo altra scelta perché quel programma mi ha aperto gli occhi, mi ha fatto capire che sarei potuta crescere molto sia dal punto di vista personale che artistico e che avrei potuto avere più opportunità lì rispetto all’Italia. L’anno successivo – continua Barbara Tosto -, dopo la maturità, ho deciso di trasferirmi per seguire il corso alla Joffrey Ballet School dove mi sono poi diplomata nel 2018. Ho avuto l’opportunità di ballare coreografie dei più grandi coreografi tra cui George Balanchine, Robert Battle, Gerald Arpino nei più grandi teatri della città, a Washington per il matrimonio del Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, al Brooklyn Dance Festival e in Florida con la compagnia New York Dance Project”.
Una vita dedicata all’arte, ma la giovane età è dalla sua parte. Barbara ha infatti solo 23 anni. Ma dove può arrivare?
“Il mio più grande obiettivo è quello di riuscire a continuare nella mia professione – confessa la ballerina -, che molto spesso non viene vista come una vera e propria professione, per poter condividere quest’arte e mostrare quanto sia significativo raccontare una storia, personale e non, esprimere le intenzioni e gli stati d’animo propri e dei coreografi, attraverso i movimenti del corpo e non con le parole. Nel futuro – conclude – non nego la possibilità di insegnare ai più piccoli per trasmettere le mie conoscenze e esperienze nel corso degli anni”.
Una storia di speranza, Barbara ce l’ha fatta grazie al duro lavoro. Che possano essere sempre di più i trapanesi ad affermarsi nel mondo lavorativo e dell’arte.
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