Avviate le operazioni di calo della tonnara a Favignana [FOTO]

A seguito del decreto dello scorso 17 aprile sulla “campagna di pesca del tonno emanato dal Ministero, che assegna un surplus di quota indivisa di 84,69 tonnellate al sistema di pesca con tonnare fisse, e in occasione della Giornata Mondiale del Tonno, che ricade domani, 2 maggio, l’azienda Castiglione ha avviato le operazioni di calo della tonnara di Favignana.

“Consapevole che al momento tale attività non è da considerarsi economicamente sostenibile – si legge nella nota diffusa alla stampa – la Nino Castiglione accetta il rischio imprenditoriale con l’auspicio della ripartizione di una quota garantita e un futuro incremento della stessa. Si tratta di un risultato importante, per l’ottenimento del quale l’azienda ha lavorato alacremente”.

L’azione più significativa si svolse nell’aprile 2016 quando la Castiglione calò la tonnara a Favignana, senza diritti sul pescato, per salvarla da cancellazione certa da parte dell’Unione Europea. L’operazione richiese un investimento ingente e a fondo perduto, data l’impossibilità di commercializzare il pescato a causa della mancata assegnazione di quote all’isola. Un sacrificio che scongiurò la morte della tonnara di Favignana e che ha portato nel 2017 alla sua iscrizione tra le tonnare a cui spetta una quota.

Nel novembre 2018, il Mipaaft ha accreditato l’azienda trapanese come soggetto in possesso dei requisiti tecnico-amministrativi per il calo della tonnara di Favignana, senza però definire la quota di pesca. Solo con l’ultimo decreto dello scorso 17 aprile sono stati chiariti i criteri di assegnazione che hanno destano non poca preoccupazione in casa Castiglione:

“L’attuale distribuzione delle quote non garantisce la sostenibilità economica della tonnara. Il rischio imprenditoriale è molto alto – sottolinea Filippo Amodeo, amministratore dell’azienda – ma la nostra ambizione è essere partner tecnico di amministrazioni locali e nazionali e, assieme a loro, dare dignità al nostro territorio attraverso la pesca sostenibile, l’indotto e il turismo, la ripresa degli antichi mestieri, le produzioni di eccellenza”.

L’impegno della Castiglione si spiega ricostruendone la storia: il suo fondatore Nino Castiglione collaborò fin da giovane con la tonnara Florio di Favignana. Il suo piglio imprenditoriale lo riportò nell’isola negli anni Ottanta come gestore dell’intero impianto e dello stabilimento. Alla sua morte, avvenuta nel 1987, gli eredi proseguirono la gestione della tonnara Florio fino al 1996.

Ritornare a gestire la pesca con tonnara a Favignana è, quindi, per gli eredi Castiglione, un’ambizione mai sopita: la memoria delle proprie origini e il controllo dell’intera filiera. Da anni l’azienda è il primo produttore di tonno in scatola a marchio delle principali insegne della grande distribuzione italiana e – realtà industriale con già 230 dipendenti – ha a cuore l’occupazione locale.

Calare la tonnara equivale a occupare circa 50 addetti e coinvolgere un indotto significativo. La ripresa della pesca significa anche recuperare la lavorazione e l’inscatolamento del tonno rosso del Mediterraneo. A questo scopo la ditta ha acquistato il marchio Florio, futuro portavoce di una produzione a km zero, espressione di un territorio e delle sue eccellenze e chiudendo un circolo virtuoso iniziato con il fondatore, proseguito con i figli e i nipoti, tessuto con passione e professionalità e con le reti finalmente di nuovo a mare.