“Sulla scorta di quanto sopra evidenziato, deve ritenersi che non riconoscere a XXX e XXX lo status di figli di XXX determinerebbe una ingiustificata ed intollerabile discriminazione a danno dei minori rispetto ad altri minori nati da coppie di sesso diverso e mediante tecniche di procreazione consentite nel nostro Paese”.
Questa la decisione del Tribunale di Trapani che ha accolto la richiesta presentata da una coppia di omosessuali, Leo e Francesco, di trascrivere con l’indicazione di entrambi i padri, il certificato di nascita dei loro due figli gemelli nati in California con la maternità surrogata.
La richiesta, si ricorderà, era stata rigettata dal Comune perché la legislazione attuale italiana non prevede esplicitamente questa opportunità.
Ad annunciarlo è l’associazione Punto Dritto che – in una nota stampa -aggiunge: “Lo avevamo detto e lo ribadiamo nuovamente, quando la politica demanda le proprie scelte ad un Tribunale ne esce pesantemente sconfitta e per questa amministrazione è una doppia sconfitta essendo guidata da un Democratico che ha deciso di non fare una scelta politica sui diritti, una scelta naturale per qualsiasi iscritto al Partito Democratico. Avremmo voluto festeggiare la firma del Sindaco di Trapani, avremmo immaginato una giornata insieme all’amministrazione dedicata alle famiglie e ai loro diritti, ci limitiamo invece a prendere atto che “Giacomo ci metterà una firma” per imposizione del Tribunale”.
“Ritiriamo la mozione”, ha affermato nella seduta del Consiglio comunale di oggi pomeriggio il consigliere Dario Safina. “Quello che avremmo dovuto fare noi, cioè prendere atto dello stato delle cose, non siamo stati in grado di farlo. Abbiamo smarrito la nostra funzione. C’è riuscita la magistratura che ha ordinato all’Anagrafe di iscrivere la doppia genitorialità. Sono fiducioso che in futuro la politica potrà comunque colmare la lacuna”.
A seguire anche i consiglieri Pellegrino, Bianco, Lipari e Patti hanno ritirano la firma alla mozione.