Si trovano in un albergo nei pressi dell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, Angela Grignano e la madre dopo che sono state costrette a lasciare l’albergo nella capitale francese dove alloggiavano per consentire alla 26 enne trapanese di seguire il percorso di riabilitazione della gamba che ha rischiato di perdere nell’esplosione in rue de Trevise del 12 gennaio 2019.
La struttura ha chiuso a causa delle misure anti coronavirus e la giovane, nonostante le “promesse non mantenute” del Comune di Parigi che doveva metterle a disposizione un appartamento, si è trovata per strada. Adesso è cominciata l’attesa del ritorno in Italia e poi in Sicilia con un appello al governatore della Sicilia Nello Musumeci: «Abbiamo comprato due biglietti, ovviamente di sola andata, spendendo quasi 1.300 euro. Se va bene si parte giovedì. Tutto incerto – dice Angela – e io armeggio con le mie stampelle, sperando solo di potere tornare in settimana a Trapani dove ci aspettano mio padre e mio fratello, pronte ovviamente ai 14 giorni di quarantena, come ripetiamo alle autorità”.
Quando ieri Angela Grignano ha chiamato i funzionari del nono arrondissement di Parigi segnalando che era costretta a lasciare l’albergo e chiedendo ancora una volta notizie dell’appartemento che le era stato promesso si è sentita rispondere che gli uffici erano chiusi per il coronavirus. Alla sua richiesta di aiuto, dato che doveva lasciare l’albergo, si è sentita rispondere “si faccia ospitare da qualcuno o torni in Italia”. Una frase che ha raggelato la 26enne trapanese. “Non la dimenticherò mai”, dice.
Ben altro trattamento quello ricevuto dai funzionari del Consolato italiano e della Prefettura di Trapani con cui si è messa in contatto per segnalare la sua situazione: “Sono tutti gentilissimi e disponibili a facilitare il nostro rientro a casa senza bloccarci a Roma”, dice Angela e noi le auguriamo di riuscire al più presto a tornare nella sua casa.