La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno in Città ed ha lasciato stupiti in molti. L’arresto del Direttore generale dell’Asp Fabio Damiani e di altre persone fra cui anche il responsabile dell’emergenza coronavirus siciliano, Antonio Candela, testimonia come ancora la corruzione negli appalti pubblici non è mai venuta meno anche nei momenti dell’emergenza sociale.
Ascolta l’intervista integrale che il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo ha rilasciato questo pomeriggio alla redazione di Trapanisì.it, schiaccia PLAY:
“Mi complimento con i magistrati e con gli uomini della Guardia di Finanza che hanno condotto la brillante operazione con la quale è stato scoperto un giro di corruzione nell’ambito sanitario regionale che ci lascia esterrefatti – sottolinea il Sindaco Alberto Di Girolamo. Ciò testimonia che questo bubbone è più che mai radicato e diffuso. I reati contestati agli accusati sono di una gravità inaudita”.
“A Marsala oggi paghiamo i ritardi dell’Asp diretta da Damiani ha tergiversato più del dovuto nel decidere le modalità della conversione dell’ospedale Borsellino in covid hospital. Questo ritardo, che ha sicuramente causato contagi evitabili tra i pazienti ed il personale operante nelle varie strutture sanitarie della provincia, mi chiedo, a cosa realmente era dovuto? forse all’aggiudicazione manovrata di qualche appalto? Marsala è parte lesa!”
Ed il sindaco Di Girolamo, che da medico conosce benissimo l’ambiente della sanità pubblica continua: “Spero che al più presto l’assessore Razza vada a nominare un commissario straordinario a cui affidare la conduzione dell’Asp 9 di Trapani, e che sia una persona che ne capisca di sanità e non un manager, perchè i problemi che attualmente sono rimasti in sospeso devono avere una immediata soluzione, non ultimo quello dell’assurda conversione dell’ex ospedale San Biagio di Marsala in un Covid Hospital proprio al cento di una città che deve fare i conti con viabilità e contenimento da eventuali contagi”.
Gli arrestati di oggi sono accusati, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e turbata libertà degli incanti.
“Visto il coinvolgimento nell’operazione anti corruzione del Direttore generale dell’Asp di Trapani – continua il primo cittadino marsalese – stiamo anche valutando la possibilità di costituirci parte civile visto che è stata lesa l’immagine della nostra provincia e della nostra città e che, di recente, lo stesso manager aveva mosso dure e infondate critiche alla nostra Comunità trapanese”.
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