L’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani ha ricevuto stamattina dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere della Fondazione Onda tre bollini rosa per il biennio 2020-2021.
Si tratta del riconoscimento che la Fondazione, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
Ha ritirato il premio Laura Giambanco, primaria di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale trapanese, che ha partecipato alla cerimonia svoltasi a Roma nell’Auditorium “Biagio d’Alba” al Ministero della Salute. “Nella motivazione di questo premio – ha commentato il direttore generale dell’Asp Fabio Damiani – c’è tutto l’impegno quotidianamente profuso dagli operatori del reparto”.
Una particolare attenzione è rivolta al tema della depressione che riguarda tre milioni di persone in Italia, tra cui più di due milioni di donne. Per questo Fondazione Onda ha assegnato una “menzione speciale” a dieci ospedali con i bollini rosa che si distinguono per l’impegno sul tema della depressione in un’ottica di genere.
Sono stati 344 gli ospedali italiani partecipanti all’edizione 2019, la nona, del premio e 23 le Società scientifiche che hanno concesso il loro patrocinio che rinnova l’impegno di Fondazione Onda nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche.
Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate da
Gli ospedali che ricevono i bollini rosa vengono valutati e premiati mettendo in luce le specialità di maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, i servizi e i percorsi dedicati nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari. Per la popolazione rappresentano l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei bollini rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche, due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico “Gemelli” di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
Tre i criteri di valutazione ci sono la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute specificatamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un approccio efficace ed efficiente in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della paziente e di ulteriori servizi che mirano a garantire un’adeguata accoglienza e degenza della donna, tra cui il supporto di volontari, la mediazione culturale e l’assistenza sociale.
A partire dal prossimo 7 gennaio, sul sito www.bollinirosa.it, sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per Regione, con l’elenco dei servizi valutati.