Al panificio A Maidda di Trapani il premio speciale “Pane dell’anno” di Gambero Rosso

Un trapanese si è aggiudicato il prestigioso premio “Pane dell’anno” conferito dalla prestigiosa casa editrice Gambero Rosso. Si tratta di Pietro Cardillo panettiere e titolare del panificio A Maidda.

Il panificio A Maidda entra quindi nella guida “PANE E PANETTIERI D’ITALIA 2021″ grazie al pane “finocchietto selvatico, mandorle tostate d’avola e uva passita di zibibbo di Pantelleria”.

Ascolta la nostra intervista audio:

“Questo premio mi riempie di orgoglio – afferma Pietro Cardillo – poiché rappresenta il corollario del sacrificio che tutti i giorni mi lega alla mia amata professione e spero rappresenti un significativo contributo nei confronti della mia Trapani, per la quale ho iniziato il mio percorso professionale. La mia formazione è iniziata diversi anni fa quando ho deciso di frequentare il corso di cucina professionale presso la scuola di formazione di Niko Romito, chef meritevole del massimo delle stelle Michelin. Finita la formazione sono entrato a far parte della brigata del ristorante Reale, 3 stelle Michelin, finita questa esperienza professionale sono entrato a far parte di un altro suo progetto, come Responsabile presso il ristorante-laboratorio Spazio all interno di Eataly Roma”.

Il panificio A Maidda si trova a Trapani in corso Piersanti Mattarella 10.

“Per perfezionare l’arte della panificazione – spiega ancora il panettiere trapanese – ho deciso di trasferirmi in un piccolo paesino in provincia di Frosinone, lavorando per altri 2 anni in un forno con l’unico obiettivo di affinare le tecniche e di poter, un giorno, tornare nella mia Trapani per poter realizzare il sogno di aprire la mia attività in una terra tanto ricca di cultura gastronomica e soprattutto di farine autoctone. Fu così che il 13 di maggio 2019 ho avviato il panificio A Maidda. Il sogno di ritornare nella mia amata Trapani nasce dall’idea di voler diffondere la filosofia di ritorno alle origini, alla tradizione: panificazione solo con lievito madre vivo, prodotti autoctoni e accorciamento della filiera, utilizzando solo prodotti naturali e non chimici. Riconosco che non sia una sfida facile da affrontare ma l’amore per questo lavoro e la determinazione mi ha spinto a puntare sempre più in alto, consapevole – conclude Pietro Cardillo – che in questa terra la bellezza della tradizione viva nel più profondo di noi siciliani”.

Redazione

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