Agenti e detenuti positivi nelle carceri siciliane, la Uilpa Polizia Penitenziaria sollecita i tamponi

“Non esiteremo a scendere in piazza a chiedere l’intervento dei Prefetti perché il carcere e gli operatori che lavorano all’interno dei penitenziari devono essere monitorati contro il covid-19, giacche un’epidemia in un penitenziario rischierebbe di mettere in serio rischio l’ordine e la sicurezza pubblica”. Questa la presa di posizione del Segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia Gioacchino Veneziano che lamenta il ritardo nella somministrazione dei tamponi rapidi al personale di Polizia Penitenziaria per la diagnosi del coronavirus a fronte dei 24 agenti e degli 11 detenuti già riscontrati positivi nelle carceri dell’Isola.

“Comprendiamo l’emergenza, però è davvero spiacevole che qualcuno pensa il carcere è qualcosa che può attendere sbaglia – prosegue Veneziano – noi viviamo in un ambiente chiuso, se scoppia un focolaio è impossibile gestire, considerato che in un penitenziario le prescrizioni previste e qualsiasi protocollo risulterebbero inapplicabili in casi di emergenza per l’ordine e la sicurezza”.

“Noi – continua il sindacalista della UIL – abbiamo apprezzato l’impegno dell’avvocato Razza, che da assessore alla Salute ha subito messo in campo un macchina organizzativa che in meno di un mese ha permesso all’Amministrazione Penitenziaria, grazie all’impegno del Capo del DAP Bernando Petralia e del PRAP della Sicilia Cinzia Calandrino unitamente al team dell’Ufficio Sicurezza e Traduzioni, di avere a disposizione 5.000 tamponi rapidi, però – insiste il sindacalista – è davvero scandaloso che dopo venti giorni i tamponi risultano ancora inutilizzati dentro le infermerie delle carceri e i miei colleghi della Polizia Penitenziaria vengono esposti a rischi di contagio probabilmente perché qualche burocrate non conosce i pericoli di chi opera dentro un carcere”.

“Un carcere deve essere trattato come un ospedale, considerato che i protocolli impongono l’isolamento di soggetti dalla libertà e anche per quelli che vengono da altri istituti, quindi tale situazione genera ancora di più la possibilità di non avere posti liberi nelle carceri – spiega il Segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria – e si stanno verificando situazioni davvero a limite della legalità, perché i comandanti della Polizia Penitenziaria non possono non ricevere persone raggiunte da provvedimenti di restrizione della libertà personale emessi da Autorità Giudiziarie. È importante che a tutti i lavoratori delle carceri vengano fatti i tamponi rapidi per scoprire gli asintomatici ed evitare focolai non controllabili che potrebbero compromettere l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari”.