Aeroporto, Ombra: “Nessuna bacchetta magica ma lavoriamo per garantire il futuro di Birgi” [AUDIO e VIDEO]

Nessuna “bacchetta magica” ma grande impegno e lavoro per rilanciare il “Vincenzo Florio” di Trapani Birgi. Con questa dichiarazione di intenti si è presentato alla stampa, oggi, il neo presidente di Airgest Salvatore Ombra che era accompagnato dal dimissionario Paolo Angius, dal direttore generale della società di gestione Michele Bufo, e dal consigliere di amministrazione Saverio Caruso

“Utilizzo del test Meo – come previsto dalla recente legge regionale – e rispetto massimo della legalità, questi sono i due binari sui quali ci muoveremo”, ha detto delineando il percorso condiviso con il presidente della Regione Nello Musumeci che ha più volte ringraziato per la nomina.
“Ci attende un compito non facile, i nostri interlocutori – ha proseguito – saranno tutte le compagnie aeree, dalle grandi a quelle più piccole, le startup – e ce ne sono tante – e anche, ovviamente, Ryanair”.

“L’operazione fatta a suo tempo con il vettore low-cost irlandese – ha rivendicato Ombra che ne fu artefice – è stata la migliore possibile e ha consentito di ottenere quello sviluppo di traffico che tutti conosciamo. Alitalia, tanto per fare un esempio, chiedeva molto di più. Dobbiamo ricordare che tutti gli aeroporti, soprattutto i più piccoli, devono investire denaro per attrarre le compagnie aeree. Ryanair aveva fatto un investimento importante e progetti concreti sull’aeroporto di Trapani ma, all’epoca, non abbiamo trovato nessuno disposto ad investire neppure un centesimo per lo scalo”.

“Dobbiamo – ha sottolineato il nuovo presidente di Airgest – non solo lavorare per l’immediato ma cominciare a pensare cosa fare dopo il biennio per cui la Regione Siciliana ha messo a disposizione oltre 9 milioni di euro perché l’aeroporto non potrà essere finanziato in eterno con soldi pubblici”.

Il presidente di Airgest ha sottolineato che “non è compito dell’aeroporto ‘finanziare’ lo sviluppo del territorio trapanese. Lo hanno capito in pochi – ha detto Ombra – e il territorio, in questi anni, ha fatto poco o nulla in questo senso. Se non mettiamo in campo altre strategie di sviluppo e sostegno, tra due anni ci ritroveremo nella stessa situazione di oggi”.

Ombra ha già effettuato un sopralluogo dell’aerostazione e ha in programma a breve una riunione con tutti i dipendenti. Incontrerà anche i sindacati per ragionare sui livelli occupazionali.
“L’aeroporto non è una semplice azienda – ha spiegato – e abbiamo l’obbligo di avere in organigramma certe figure, indipendentemente dal traffico. È un aspetto del quale parlerò anche con il direttore generale”.

“I costi sono stati già oggetto di razionalizzazione e più sotto non possiamo scendere – ha proseguito – dobbiamo incrementare, ovviamente, i ricavi. La stagione invernale è ormai definita, e altro non potremo fare, quello che sarà delineato tra settembre e ottobre varrà per la summer 2020 e così via, ecco perché dobbiamo correre, volare. Il primo obiettivo è quindi l’aumento del traffico per la prossima estate. In tre giorni qui ho già accumulato più di 30 ore di lavoro, c’è tanto da fare, l’aeroporto è una struttura complessa, ci rapportiamo con una miriade di soggetti. Con il direttore generale abbiamo stilato una lista di priorità per affrontare tutte le questioni”.

“La mia preoccupazione – ha detto Ombra – non è per i prossimi due anni, sono fiducioso che sapremo ben sfruttare le risorse che la Regione ci ha messo a disposizione, quello che mi preoccupa è cosa accadrà dopo, nel 2021. Se non mettiamo insieme già da adesso tutti i soggetti attivi e individuiamo un percorso, non ci sarà più un aeroporto civile a Trapani. Airgest potrà anche non esserci più, ma vi assicuro che non ci sarà un’Airgest due perché la concessione totale verrebbe ritirata e messa a bando, tutto sotto il controllo dell’ENAC e con tempi molto lunghi. Chi dice il contrario sa che non sta dicendo la verità. Rimarrebbe dunque soltanto la base militare”.

Anche Paolo Angius è intervenuto, in diversi passaggi: “A me è toccato il pezzo di strada più difficile, nell’ultimo anno e mezzo. Con Salvatore Ombra abbiamo avuto, già in passato, un rapporto proficuo di collaborazione. Voglio ricordare che, sotto la sua precedente presidenza, non fu possibile acquisire il quinto aeromobile che poteva fare base a Birgi per la responsabilità dei sindaci di allora, diciamo non consapevoli del loro ruolo di sostegno. Purtroppo si è compresa l’importanza del ‘Vincenzo Florio’ solo quando le cose hanno cominciato ad andare male”.

“Il matrimonio con Ryanair è finito sia per i mutamenti nella normativa – ha proseguito Angius – e ci riferiamo alla questione degli aiuti di Stato, sia perché le Istituzioni e il territorio trapanese non hanno risposto come si doveva e nonostante le ricadute enormi, in termini di PIL: i 7 milioni del co-marketing producevano circa 300 milioni di ricchezza e sviluppo. Tutte cose che servono per far vivere bene i cittadini e per togliere il terreno sotto ai piedi al malaffare e alla criminalità organizzata”.

Angius ha commentato anche la questione della continuità territoriale: “Il co-marketing – ha spiegato – con Ryanair costava 8 euro a passeggero, i fondi stanziati dal governo nazionale, circa 50 milioni per Trapani e Comiso, si traducono in un costo di 65-70 euro a passeggero. Penso che le risorse, che ci sono, vadano spese con intelligenza e diligenza”.

Il presidente uscente di Airgest ha avuto parole di apprezzamento per l’attività svolta dal Comune di Marsala nell’allestimento del secondo bando per l’assegnazione delle rotte al “Vincenzo Florio”, anche se non ha dato i risultati sperati: “L’amministrazione Di Girolamo ha mostrato grande responsabilità civica rispetto a tutti gli altri soggetti coinvolti, il bando che è stato allestito è stato fatto nel rispetto della attuale normativa e si è capito, ormai, che questo tipo di operazioni non hanno più nessun appeal per le compagnie aeree. La cosa importante di questi mesi – ha concluso Angius – è stata quella di aver fatto capire alla politica che quel tipo di operazioni con i bandi non servono a fronte di altri aeroporti che possono contrattare direttamente con le singole compagnie, cosa più snella e conveniente”.

“Chiederò al Comune di Marsala – ha detto invece Ombra – di sapere perché le tratte assegnate con l’ultimo bando, ormai concluso nelle procedure, non sono state ancora contrattualizzate”. Il riferimento è ai voli per Milano e Roma, operati da Alitalia, e a quello per Torino di Blue Air. Il presidente di Airgest ha espresso perplessità sul progetto di promozione turistica che vede il Comune di Trapani capofila di un’attività di marketing territoriale attraverso altri canali di comunicazione. “Posso anche fare pubblicità – ha detto – ma se poi non posso arrivare sui territori non ho raggiunto l’obiettivo. L’aeroporto è l’unico mezzo di comunicazione in questa fase”.

Quanto al dialogo e al coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali Ombra ha sottolineato: “Chiederò presto un incontro con il commissario dell’ex Provincia regionale perché la rotatoria non può rimanere in questo stato, deve essere illuminata e sistemata. L’aeroporto è la porta di ingresso del territorio e attualmente è tutto al buio, anche la strada che costeggia l’area militare”.

“Il futuro – ha detto Salvatore Ombra – va guardato senza fare polemiche preventive o le barricate, altrimenti non si conclude nulla”. Il riferimento è stato alla posizione del senatore Maurizio Santangelo che si è detto in disaccordo sulla nomina di Ombra alla guida della società di gestione dello scalo trapanese. “La sua dichiarazione – ha detto il manager marsalese – è stata quanto meno inopportuna. Non tutto ciò che appartiene al passato, solo per questo, è da demolire e, quanto al rispetto della legalità, è un principio che mio padre mi ha scolpito a sangue sulla pelle”.

Sulla fusione con Palermo o Catania, Ombra si è detto scettico che possa avvenire, almeno nell’immediato, date le condizioni di Birgi: “Sarebbe stato facile quando l’aeroporto aveva due milioni di passeggeri – ha detto – e non nella situazione attuale, ma tutte le strade saranno percorse, anche con investitori del Nord Italia che potrebbero essere interessati allo scalo trapanese”.

Al termine dell’incontro sono state consegnate ad Angius due targhe, una da parte di Airgest e l’altra da Luca Sciacchitano, animatore, insieme ad altri cittadini, del Comitato per la salvaguardia e il monitoraggio dell’aeroporto di Birgi e del Comitato #Sevolovoto.

Per ascoltare l’intervista andata in onda sul #trapanisigierre cliccare su PLAY

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Il video della diretta della conferenza stampa all’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani