Sono già oltre 21.000 le firme raccolte dalla petizione “Stop all’eccesso di obiettori di coscienza negli ospedali siciliani” lanciata qualche settimana fa dalla Rete provinciale consultiva delle donne di Trapani.
“E’ un risultato – si legge nella nota diffusa alla stampa – che denuncia a più voci che l’obiezione di coscienza del personale medico non può limitare i diritti e le scelte delle donne in materia di aborto”.
La Rete esprime “grande soddisfazione per aver portato un tema così importante al centro del dibattito politico, non solo siciliano. La presentazione delle interrogazioni al Senato, alla Camera e all’ARS e la nostra richiesta di audizione alla VI Commissione dell’Ars, sono passaggi fondamentali, per trovare una soluzione per tutelare la salute delle donne” .
“Oggi sappiamo che non siamo sole in questa battaglia e non perderemo di vista il nostro obiettivo: la piena applicazione della 194/78 attraverso il riequilibrio fra medici obiettori e non all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate; il potenziamento dei Consultori per maggiori campagne di prevenzione, informazione sessuale e riproduttiva fra i giovani; maggiori risorse per i centri di ascolto psicologico all’interno delle scuole”.
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