Abbattimento albero di via Toselli a Paceco, Erythros chiede al Comune di ripensarci

L'associazione manifesta "forte disappunto" per la decisione di tagliare il grande pino e chiede al Comune che venga modificato il progetto

Anche l’associazione Erythros, come ha già fatto la sezione trapanese di Italia Nostra, prende posizione contro l’abbattimento dell’albero di via Toselli a Paceco.

Con una nota inviata all’amministrazione comunale, la presidente Elena Lombardo manifesta, a nome di tutti i soci, “forte disappunto per la decisione di tagliare il grande pino centenario” e chiede “che venga modificato il progetto in maniera tale da salvaguardare la viabilità della zona ma anche la vita di questo albero perfettamente sano”.

“Ormai – si legge nella lettera – si è compreso che gli alberi sono la prima grande ‘tecnologia’ messa a disposizione dalla Natura per combattere i cambiamenti climatici e stoccare la CO2, per cui, sempre più spesso, le pubbliche amministrazioni, con azioni concrete di rigenerazione urbana, tendono ad incrementare il loro patrimonio di verde pubblico attraverso la creazione di nuovi spazi verdi e alla riqualificazione di quelli già esistenti , aumentando così il benessere della collettività locale, garantendo il miglioramento della biodiversità e riducendo gli effetti del cambiamento climatico sui cittadini”.

“Erythros – prosegue la presidente Lombardo – , ricordando ancora con molta sofferenza la recente eliminazione di tre grandi alberi (due pini e un platano) in via Trapani, stenta a capire l’operato miope e anacronistico di codesta amministrazione, in controtendenza con ciò che sta avvenendo in molte altre città”.

“Tenuto anche conto che la provincia di Trapani è ad alto rischio di desertificazione”, l’associazione “esorta l’ufficio tecnico del Comune a non disporre più la condanna a morte ‘sic et sempliciter’ di alberi maestosi, generosi generatori di ossigeno, ma a valutare alternative che siano coerenti con la salvaguardia ambientale che tra l’altro è uno degli obiettivi comuni per lo sviluppo sostenibile fissati nell’agenda 2030 dell’ONU. Obiettivi comuni – conclude la nota di Erythros – significa che essi riguardano tutti i Paesi, tutti gli individui, le imprese private e il settore pubblico, gli enti locali la società civile gli operatori dell’informazione, ognuno quindi deve fare la sua parte affinché vengano realizzati”.