A Trapani l’amico si vede nel momento del bisogno

“Amico” è sicuramente una provocazione, il “momento del bisogno” invece è reale e decisamente imbarazzante.

Ce lo testimoniano numerose segnalazioni quotidiane da parte di disperati e rassegnati residenti ai quali non resta che battere adesso la via dell’ironia e della satira.

Ieri abbiamo ricevuto questa arguta descrizione da parte di un cittadino che desidera restare anonimo.

La pubblichiamo integralmente e lasciamo a chi di dovere trovare un rimedio ed a tutti voi le relative considerazioni personali:

Gentile redazione,
il periodo che abbiamo attraversato è stato tra i più bui della storia recente ma i segni del risveglio sono ormai evidenti agli occhi di tutti. In questa fase di ripresa economica, sociale, culturale, Trapani non poteva non fare la sua parte; come? con la presenza di una toilette pubblica nel centro storico!

Essa muove l’economia perché rappresenta un punto di riferimento e porta le persone ad uscire e a frequentare il centro più volentieri; è certamente una conquista sociale avere a disposizione una toilette pubblica per soddisfare le necessità della persona; è una conquista culturale accettare l’idea che vi siano dei luoghi, esterni alla propria abitazione, ove potere espletare quelle funzioni ritenute afferenti alla sfera strettamente privata e personale; in tal modo si estende il concetto di “casa” anche al di fuori di quelle che sono le proprie quattro mura domestiche.

La memoria non può non andare a luoghi e città simbolo di civiltà; ad esempio a Parigi esistono le toilette pubbliche realizzate sui marciapiedi della città: le persone stanno educatamente in fila fuori, in attesa di potere entrare e fruire di questi servizi igienici.

Ma andiamo “all’atto” pratico. Dov’è ubicata questa conquista socio-economico-culturale chiamata “toilette Pisciaevai”? in una stradina del centro storico; la stradina in questione è chiusa, su di un lato, da un muro che impedisce l’accesso a una zona non sicura; l’altro lato invece è di accesso libero ai pedoni.

Precisiamo: i servizi igienici di che trattasi non sono ubicati nella via in questione: è la via stessa a fare da servizi igienici a disposizione di tutti coloro i quali frequentano il centro storico. Dal numero di utenti che utilizzano questa via quale toilette pubblica, bisogna constatare che il successo è enorme; soprattutto nelle sere e nelle notti dei fine-settimana gli utenti si possono contare a decine; ma anche durante le ore diurne i cittadini trapanesi, che si trovano in quella zona del centro, sfruttano la possibiltà offerta dalla “toilette Pisciaevai” per espletare i propri bisogni traendone ampio ristoro; non è infrequente notare persone in bici che, raggiunta la toilette, scendono dal mezzo e, dopo averlo appoggiato al muro, si “liberano” per poi riprendere la loro passeggiata.

La “toilette Pisciaevai” propone due ampi servizi, uno sull’angolo destro e uno sull’angolo sinistro del muro di cui sopra; in tal modo si offre all’utenza la certezza di attese brevissime; in caso di eccessiva affluenza, se i due angoli-servizi dovessero essere contemporaneamente occupati, l’utente può accomodarsi lungo i due stretti marciapiedi che costeggiano la via.

A conferma del fatto che non vi è forma alcuna di discriminazione, la “toilette Pisciaevai” vede tra i suoi utenti sia uomini che donne; in quest’ultimo caso le signore si accomodano in coppia, come da tradizione femminile nei bagni pubblici, e mentre una espleta i propri bisogni, l’altra, in piedi con il viso rivolto verso la parte aperta, copre l’amica/parente posizionata alle sue spalle.

Ovviamente, come accade nei paesi altamente civilizzati, la “toilette Pisciaevai” è frequentata anche da mamme/papà con al seguito la prole in tenerissima età; lo testimoniano i pannolini sporchi che a volte sono stati rinvenuti a terra; in questo caso la fiducia che i trapanesi hanno nel servizio di pulizia delle strade è talmente elevata che si sentono tranquilli ad abbandonare a terra i pannolini sporchi, certi che l’indomani mattina questi scompariranno dal suolo pubblico.

Degni di nota sono i vari abbellimenti che la “toilette Pisciaevai” ha visto nel corso della sua esistenza. Se ne citano due: le piante e i faretti notturni.

Le piante, tipicamente arbusti spontanei che crescono senza necessità alcuna di cure, sono presenti nella “toilette Pisciaevai” malgrado alcuni incivili (sicuramente abitanti della zona) si intestardiscano ad estirparle per liberare la via da queste colorate e delicate presenze vegetali.

Sui faretti notturni, con accensione crepuscolare e di prossimità, collocati e gestiti dai cittadini residenti a proprie spese, molti pensano che siano stati installati per scoraggiare l’utilizzo della via come wc; in realtà, visto anche il successo della “toilette Pisciaevai”, i fari notturni vengono utilizzati dai fruitori per meglio scegliere il luogo ove espletare i propri bisogni, e non solo per quello; la “toilette Pisciaevai” viene usata quale luogo di ritrovo, isolato ma illuminato, da gruppetti di ragazzi, da due a cinque elementi per volta, che utilizzano la via per attività tipicamente giovanili riunendosi in circolo sotto uno dei fari. Sarà un nuovo social in fase di diffusione.

La “toilette Pisciaevai”, assolutamente in linea con lo sviluppo culturale della società in cui viviamo, offre la possibilità di osservare dal vivo il comportamento di diverse specie animali che popolano questo ridente angolo trapanese.

Sono stati avvistati esemplari di “Mus musculus,” di “Apodemus sylvaticus”, di “Rattus” e di “Blattoidei” di varie specie. Si spera che la BBC possa presto realizzare uno dei suoi mitici documentari sulla fauna presente.

E’ importante sottolineare un aspetto tecnico della “toilette Pisciaevai” che la rende ecocompatibile ed economicamente sostenibile: l’autopulitura. La pulizia della toilette non viene in alcun modo addebitata in capo all’amministrazione comunale ma viene usato il sistema cosiddetto “SPQC” (Si Pulizia Quannu Chiovi), una tecnica antichissima a costo sostanzialmente nullo e che sfrutta il fenomeno di evaporazione dell’acqua con conseguente saturazione, condensazione, aggregazione e precipitazione che può avvenire secondo il meccanismo di coalescenza o attraverso il processo di Bergeron-Findeisen; ma a prescindere dalle nozioni tecniche, ciò che importa è che piova.

In ultimo è doveroso segnalare un ulteriore benefit che la “toilette Pisciaevai” offre: il parcheggio. In prossimità dell’accesso alla via si possono notare numerosissime auto parcheggiate, soprattutto durante le ore della cosiddetta movida, segno che i trapanesi conoscono, apprezzano e usano tantissimo questi spazi per il parcheggio; li apprezzano talmente tanto che, una volta esauriti gli stalli a pagamento, le auto vengono parcheggiate ovunque, segno che i trapanesi hanno ben chiara la scala dei valori e delle priorità.

P.s. ritengo utile, vista anche la notevole diffusione dell’analfabetismo funzionale, fare le dovute precisazioni alla fine del pezzo.

Eccole:
1) il pezzo è scritto in modo ironico e non intendo assolutamente incoraggiare l’uso delle vie del centro storico quali wc pubbliche; d’altronde i trapanesi non hanno bisogno di incoraggiamenti in tal senso;

2) naturalmente non esiste alcuna “toilette Pisciaevai” ma esistono diverse vie del centro storico che vengono utilizzate da molti incivili per espletare i propri bisogni o vomitare l’eccesso di alcol dopo una serata in giro per locali;

3) è vero che anche di giorno capita di vedere persone appartarsi per urinare in qualche angolo seminascosto del centro storico;

4) è vero che anche le ragazze utilizzano la via per espletare i propri bisogni, così come è vero che sono stati trovati dei pannolini usati e buttati a terra; come se non ci fossero i contenitori vicini per depositarli. In questo caso il grado di inciviltà è ai massimi livelli;

5) le piante citate nel pezzo non sono altro che erbacce che crescono spontanee, più volte estirpate dai residenti ma che continuano a crescere in mancanza di un vero e proprio intervento con opportuni prodotti diserbanti; non si effettua la pulizia di alcune vie del centro storico da tempo immemore e comunque, quelle volte in cui qualche operatore ecologico ha operato con una ramazza, lo ha fatto dopo diverse sollecitazioni scritte inviate dai residenti alla ditta che ha l’appalto per la pulizia delle strade e ai competenti uffici comunali;

6) effettivamente i faretti li hanno installati i cittadini residenti con lo scopo di mettere a disagio chi usa la strada come wc, ma chi lo fa se ne sta bellamente fregando di urinare/vomitare alla luce piuttosto che al buio;

7) i capannelli di ragazzi che cercano un po’ di luce in una stradina isolata sono una realtà che si presenta quasi regolarmente in notturna durante i week-end. Su cosa facciano tali ragazzi non posso esprimermi mancandomi elementi probatori;

8) le specie animali di cui ho scritto sono i topi e gli scarafaggi che sono stati avvistati più volte, complice anche la presenza di una fogna a cielo aperto;

9) il parcheggio di cui parlo è una realtà sotto gli occhi di tutti: auto in seconda, terza, ennesima fila parcheggiate in zone dove insistono divieti di sosta, anche con zona rimozione h24.

Quale soluzione? È chiaramente impossibile piazzare nei pressi delle vie del centro storico le pattuglie di vigili urbani o di carabinieri, che rimangano quale presidio di legalità nelle sere dei week-end per almeno cinque ore (il movimento si estingue non prima delle 4 del mattino) ma l’amministrazione comunale dovrebbe provvedere ad effettuare la pulizia e la igienizzazione delle strade interessate dal fenomeno, almeno nelle mattine del sabato, della domenica e del lunedì, rimuovendo bottiglie vuote, fazzolettini sporchi e altre copiose e puzzolenti tracce della serata appena trascorsa.