Sono arrivati al porto di Palermo stamattina, con una corsa straordinaria della motonave “Atlas” proveniente da Tunisi (con a bordo 100 italiani che avevano fatto richiesta di rimpatrio), i quattro figli dell’italo-tunisino Rachid Hamza, 51 anni, residente da 30 anni a Mazara del Vallo.
In città Hamza ha svolto il mestiere di pescatore ma ora è gravemente malato. I suoi 4 figli (tre minorenni e una diciottenne) insieme alla moglie vivevano in Tunisia ma viste le sue condizioni di salute hanno deciso di raggiungerlo. Prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus, era arrivata la moglie mentre i figli, nonostante avessero già acquistato il biglietto della nave, non sono più potuti arrivare a Mazara del Vallo per il blocco imposto dalle autorità italiane. Nel frattempo l’uomo, a fronte delle precarie condizioni di salute, qualche giorno fa, ha espresso il desiderio di rivederli. Così, tramite la mediatrice della Fondazione “San Vito Onlus” (braccio operativo della Caritas diocesana), Semia Ksibi, il caso è stato portato all’attenzione sia del vescovo Domenico Mogavero sia di don Francesco Fiorino dell’Opera di religione “Monsignor Gioacchino Di Leo”.
Grazie all’impegno e la collaborazione tra istituzioni (il vescovo ha interessato il prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi che, a sua volta, si è messo in contatto con l’Ambasciata italiana a Tunisi) è stato possibile organizzare l’arrivo dei quattro giovani. La rete di solidarietà ha visto coinvolta anche l’azienda “Autoservizi Salemi” di Marsala che ha messo a disposizione gratuita un pullman di 25 posti da Palermo a Mazara del Vallo, consentendo ai ragazzi di viaggiare verso casa, rispettando le distanze di sicurezza.
Oggi pomeriggio i figli hanno potuto vedere il padre a la madre che si sono affacciati dal balcone di casa. Ora, come da protocollo, i giovani dovranno osservare la quarantena domiciliare presso l’abitazione di un parente.