Gaspare Gianformaggio: “Tranchida non ha raggiunto gli obiettivi”

L'INTERVISTA - Il consigliere comunale di Trapani risponde alle domande della redazione di Trapanisi. I numeri di Tranchida, i problemi in città e il centrodestra che si sta ricompattando

Il centrodestra, a Trapani, sembra fermo al palo. Da un lato si è frammentato completamente davanti alla candidatura di Giacomo Tranchida a sindaco, dall’altro è rimasta fuori. Fratelli d’Italia sta provando a costruire attraverso l’azione di Maurizio Miceli ma è fuori dal Consiglio comunale. Stessa cosa per il gruppo di Diventerà Bellissima: Vincenzo Maltese sta stringendo ottimi rapporti a livello regionale favoriti dal fatto che il partito fa capo direttamente a Nello Musumeci. In Forza Italia, Claudia La Barbera è riuscita ad entrare a Palazzo Cavarretta ma fuori sembra sola, senza un vero movimento a supporto. Manca, probabilmente un accentratore: da quando l’ex senatore Tonino d’Alì si è ritirato a vita privata, il centrodestra trapanese non sembra possa esprimere un “player” pronto a sfidare tra due anni e mezzo Tranchida a ruolo di sindaco. In tutto questo c’è Gaspare Gianformaggio, di estrazione chiaramente di centrodestra, ma un vero e proprio “battitore libero” del Consiglio comunale. È lodato sia dalla maggioranza che della minoranza per la sua opposizione sempre definita costruttiva. Al momento non ha aderito a nessun partito.

– Che opinione ha dei primi due anni targati Tranchida?

La nostra città non sta vivendo un bel periodo ed è evidente a tutti. L’Amministrazione del “Cambiamento” non ha raggiunto gli obiettivi tanto proclamati durante la campagna elettorale, forse Tranchida si sta rendendo conto che amministrare un comune capoluogo di Provincia non è cosa facile. A mio avviso quella bella e ridente città che un tempo ha ospitato grandi eventi non esiste più, siamo tornati 20 anni indietro. Purtroppo, resta solo un bel ricordo, mi dispiace ribadirlo ma è la verità.

– In maggioranza sono in tanti, vede scricchiolii tra le file dei sostenitori dell’attuale sindaco?

La maggioranza bulgara del sindaco Tranchida ha più volte dato segni di instabilità, ma nella legge dei numeri, il sindaco vive sempre di una tranquillità garantita dalla matematica. Ho il sospetto, invece, che gli umori all’interno della sua stessa maggioranza siano altalenati. Alcuni consiglieri non condividono sempre l’operato di questa Giunta particolarmente in relazione alle condizioni in cui versa la nostra città; e non voglio fare riferimento alla crisi in cui versa Trapani nella epidemia da Covid-19, in quanto tutta l’Italia, per non dire il mondo intero, ne soffre.

– Quali sono le maggiori criticità a Trapani?

I disservizi sono tanti: facendo alcuni esempi eclatanti basti pensare che ancora oggi le nostre associazioni sportive non hanno ancora impianti idonei ad ospitarli e quindi sono costrette ad usufruire delle palestre presenti nel territorio ericino, per non parlare dei problemi legati al cimitero. Beh, non posso definire questa l’amministrazione del cambiamento, anche perché sono passati più di due anni e la gente non è assolutamente contenta di essa. Sarà nel prossimo futuro, quando il Covid sarà debellato, che si vedranno anche i frutti di una politica prodotta durante la crisi.

– Come mai la minoranza spesso in aula non riesce a creare un fronte comune?

Ho sempre dichiarato che la mia appartenenza all’opposizione non significa per forza non riconoscere le buone iniziative per la nostra città; in queste occasioni, purtroppo poche, ho sempre espresso il mio pensiero ed il mio voto dopo aver valutato ogni singola iniziativa in relazione al beneficio che sarebbe derivato ai miei concittadini. Questa è quindi l’unica formula che permetterebbe ad una minoranza di rafforzarsi ed essere più compatta: confrontarsi sui contenuti e non sulle appartenenze.

– Che opinione si è fatto del futuro del centrodestra a Trapani?

Il centrodestra nella nostra città sta attraversando un forte momento di confronto tra tutti i suoi esponenti politici, legato anche ad un futuro politico incerto della nostra regione. Sono convinto che alla fine, così come è accaduto nelle recenti elezioni a Marsala, il centro destra, o meglio gli uomini appartenenti ad una area moderata, riusciranno a compattare le proprie forze intorno ad un progetto comune per il miglioramento della nostra città. Sicuramente sarà necessario che il tutto avvenga anche intorno ad una figura che sappia rappresentare questi sentimenti.

– Reputa che le elezioni regionali previste tra 2 anni potrebbero essere un rilancio per la destra trapanese?

Sicuramente. Anche per le future elezioni regionali nella nostra città dovrà accadere qualcosa di nuovo e questa aria di novità ritengo che sarà espressa proprio dal centrodestra.