Agenti della Divisione Anticrimine della Questura e della Guardia di Finanza di Trapani hanno eseguito un provvedimento di sequestro anticipato di beni nei confronti di Vito Tarantolo, imprenditore edile di Gibellina, residente a Erice, per un valore complessivo di 25 milioni euro. Il Provvedimento è stato emesso su proposta del Questore di Trapani per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale prevista dal Testo unico antimafia). La valenza criminale di Tarantolo deriva da un complesso di investigazioni giudiziarie che dalla fine degli anni Ottanta si sono sviluppate fino alla cattura del boss Vincenzo Virga, capo del “mandamento mafioso” di Trapani, avvenuta nel febbraio 2001, Alcuni scritti del latitante Matteo Messina Denaro, gli investigatori hanno avuto modo di valutare il ruolo dell’imprenditore in relazione a “Cosa Nostra” e ad importanti appalti . Il sequestro anticipato ha portato alla confisca di 82 beni immobili, 33 beni mobili (autovetture, furgoni, mezzi meccanici), 3 imprese , 18 quote societarie, 37 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, 2 società sottoposte ad amministrazione giudiziaria ex art 34, per un valore complessivo stimato di circa 25 milioni di euro.