Operazione “Aegades”, chiesto rinvio a giudizio per Pagoto, Tranchida e altri quattro indagati

Sono sei le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura della Repubblica di Trapani per un troncone dell’operazione “Aegades” che portò ai domiciliari, lo scorso 17 luglio, l’allora sindaco delle Egadi Giuseppe Pagoto e il comandante della Polizia Municipale Filippo Oliveri, coinvolgendo in totale undici persone.

Questo capitolo d’indagine – come riporta un articolo pubblicato oggi sul giornale online Alqamah.it – riguarda, oltre a loro, altre quattro persone – tra cui l’attuale sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – e verte su alcune procedure di stabilizzazione di dipendenti comunali che – secondo le indagini della Guardia di Finanza – furono pilotate. I pm Rossana Penna e Matteo Delpini hanno chiesto il processo per Pagoto e per Tranchida con l’imputazione di falso e turbata libertà del procedimento così come per gli altri indagati, cioè Filippo Oliveri, Patrizia Salerno, Vincenzo Barone e Leonardo Di Benedetto.

L’indagine riguarda l’iter per la stabilizzazione di precari passati dal Comune di Erice, quando ne era sindaco Tranchida, a quello di Favignana con una serie di modifiche del Piano triennale di fabbisogno del personale e destinat a transitare al Comune di Trapani dove, nel frattempo, Tranchida era stato eletto sindaco.

Secondo la Procura trapanese ci sarebbe stato un accordo tra i due sindaci per favorire due dipendenti con “atti strumentalmente adottati” e responsabilità penali vengono contestate anche ai componenti della commissione esaminatrice nominata per le stabilizzazioni, cioè il comandante della Polizia Polizia Municipale di Favignana Filippo Oliveri e i funzionari Vincenzo Barone e Patrizia Salerno.
Al dirigente comunale Leonardo Di Benedetto gli inquirenti contestano di avere predisposto un bando cucito addosso ad altri quattro dipendenti stabilizzati del Comune di Favignana nonostante nessuno di loro avesse rivestito per intero ruoli in quella Amministrazione ma fossero stati solo per un periodo alle dipendenze dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”. Nel calcolo dell’anzianità di carriera, utile per acquisire punteggio per avanzare in graduatoria, sarebbe stato compreso il periodo di servizio all’AMP, cosa che secondo le Fiamme Gialle non poteva essere fatta.
Secondo la Procura di Trapani la certificazione rilasciata ai dipendenti stabilizzati conterrebbe evidenti falsi. Spetta adesso all’ufficio del gip fissare la data dell’udienza per decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio.