Caos Nave Aurelia: nuovi problemi, vecchio Partito Democratico

Due cose ben separate. Da un lato la cronaca, raccontata da collega Ornella Fulco con puntualità su tutto ciò che è avvenuto ieri riguardo la Nave Aurelia e suoi ospiti, dall’altro lo scontro politico sulla vicenda che ha fatto emergere le diverse anime di un unico partito, il PD, che trova il tempo per massacrarsi come i Caino e Abele del ventunesimo secolo trapanese.

“Per me l’argomento è chiuso… e preferirei utilizzare il mio tempo per occuparmi dei problemi della città di Trapani, sperando che altri non ne provochino ulteriori, invece di aiutare a risolvere quelli decennali esistenti” dice oggi Tranchida. Ma prima di ciò che è accaduto?

Ieri alla notizia che una nuova nave con più di 200 migranti sarebbe arrivata a Trapani, a far compagnia alla già presente “Azzurra” Tranchida parte alla carica ed emette un’ordinanza di divieto di sbarco e commenta duramente la scelta: “Lascia basiti apprendere la notizia dell’ennesimo arrivo di nave (Aurelia) quarantena al porto di Trapani… mentre non è dato ancora al momento capire, nella fase post quarantena, dove il governo intenda traferire i migranti della nave Azzurra risultati negativi al tampone. Ovvia e conseguente sarà l’ennesima ordinanza sindacale di divieto di sbarco, ma così comunque non può andare. Si ha l’impressione che il governo – al quale i sindaci e le parti socio-economiche del trapanese, denunciando ancora una volta la marginalizzazione territoriale per carenza di collegamenti infrastrutturali, hanno da mesi chiesto aiuto, anche valorizzando la destinazione covid free – sia invece proprio a corto d’idee: da un lato financo incapace di rimettere i voli della “partecipata” Alitalia a Birgi – migrati a Palermo e Catania – provi a adesso a rimediare per risollevare le sorti della destinazione turistica trapanese con i migranti, magari pensando di “risolvere” il problema di Lampedusa ..ma spostandolo su Trapani, al pari porto turistico. Non si comprende ancora perché non utilizzare porti con approdi militari?! Non pensi ancora il governo di considerare periferia del paese Trapani ed il territorio trapanese, anche perché la formazione culturale e sociale delle nostre comunità e si accogliente ed aperta, ma a tutto ci sta un limite e temo che la sottovalutazione del governo cominci a superarlo”.

A seguire parte il “fuoco amico”, con il deputato dem Carmelo Miceli, il portavoce di Base Riformista Trapani Marco Campagna (nonché ex segretario provinciale) e la presidente del gruppo provinciale PD Valentina Villabuona sugli scudi.

“Le dichiarazioni del Sindaco Tranchida mi lasciano perplesso” dichiara il deputato del Partito Democratico Carmelo Miceli. “Un amministratore con la sua storia, la sua tradizione, i suoi valori e la sua esperienza dovrebbe sapere che il posizionamento di navi per la quarantena dei naufraghi sulle città portuali siciliane che affacciano sul mediterraneo, in costanza di una pandemia, è una scelta provvisoria, divenuta necessaria per rimediare allo smantellamento del sistema degli SPRAR e la sopravvenuta mancanza di luoghi stabili dove ricoverare, temporaneamente, bambini, donne e uomini sbarcati dal mare. Da Tranchida mi sarei aspettato la capacità e il coraggio di sapere spiegare ai trapanesi che la collocazione di qualsiasi nave quarantena avviene con la totale garanzia e il rispetto della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini, senza che ci sia alcun contatto tra naufraghi e residenti. Così come dovrebbe sapere e spigare che i migranti non resteranno a Trapani in eterno ma saranno ricollocati non appena saranno certi gli esiti dei tamponi e che la nave Aurelia, immediatamente dopo, lascerà Trapani. Mi stupisce che un dirigente e amministratore democratico del calibro di Tranchida si lasci andare ad una sterile polemica in salsa simil sovranista. E credo che Tranchida per primo dovrebbe avvertire la necessità di spiegare alla comunità democratica e ai vertici del partito come mai, nell’ultimo periodo, polemiche come queste stiano diventando una costante”.

“Le dichiarazioni del Sindaco Tranchida non ci possono lasciare indifferenti – afferma in una nota Marco Campagna, portavoce di Base Riformista Trapani –, non sono nuovi i suoi attacchi al Governo che lo hanno portato anche ad impugnare il Dpcm che prorogava il locodown. L’invito ai cittadini alla delazione durante il lockdown, gli attacchi al Ministro Boccia accusato di dire fesserie, la mancanza di rispetto per le istituzioni di chi parla di “Repubblica delle Patate”, oltre ai continui distinguo nei confronti di temi che sono parte del Pd. Non dimentichiamo la posizione intollerante sulle famiglie arcobaleno che portò ad una grande mobilitazione dei trapanesi e al ricorso in tribunale. Tuttavia, l’ultimo comunicato è andato ben oltre, chiunque lo legge e non conosce Trapani, immagina sia amministrata da un sindaco di destra se non addirittura leghista. Sono gravi i commenti che ha provocato la presa di posizione del primo cittadino, che non solo ha fornito dichiarazioni inesatte ma ha alimentato una rabbia incontrollata sui social nei confronti dei migranti e anche del governo. In considerazione di tutto questo e del fatto che non è obbligatorio avere una tessera di Partito, ma se si decide di averla seppur con spirito critico, si devono condividere almeno i principi di quel partito, si chiede al Segretario Regionale e a quello Provinciale di intervenire al fine di verificare se il Sindaco Tranchida sia ancora un iscritto del Partito Democratico e se le sue dichiarazioni in tema di accoglienza e non solo e i suoi ripetuti attacchi al Governo Nazionale, siano compatibili e tollerabili”.

“Stupisce e non poco la deriva populista del Sindaco di Trapani – dice invece Valentina Villabuona – che fino a qualche anno fa accoglieva insieme a noi sul Molo Ronciglio la Diciotti ricordando a Salvini che Trapani è un porto aperto e la comunità trapanese, da lui tirata in ballo a convenienza, lo ha dimostrato anche in seguito, attraverso gesti di solidarietà ed esempi di integrazione. Tuttavia, il vento deve essere cambiato e Tranchida da professionista della politica, sempre pronto ad indossare la maglietta della città che lo “accoglie” deve averlo capito e ha stornato verso un’opposizione al suo Governo e al suo Partito sempre più incisiva. Il comunicato di ieri ha provocato le reazioni di tanti cittadini preoccupati da un’invasione che non c’è, ma utile come ci insegnano i migliori populisti per sviare l’attenzione dai problemi reali. Avrebbe fatto bene il Sindaco a consultare i suoi rappresentanti istituzionali per avere le giuste rassicurazioni, quei rappresenti del Governo che puntualmente attacca senza alcun rispetto e senso di appartenenza per la comunità a cui ha deciso di aderire spontaneamente. Del resto si sa quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda le navi per la quarantena. Non tocca a me raccontare il lavoro che l’On. Miceli ha svolto e svolge in favore del suo collegio elettorale, ma capisco che sia sconosciuto a chi non frequenta la nostra comunità, preferendo progetti civici e trasversali, finché non si presenta l’occasione di elezioni regionali o nazionali. Pur tuttavia, a non avere né padrini e né padroni siamo noi, liberi di poter affrontare un tema difficile e a volte impopolare come quello dell’immigrazioni, spinti soltanto dalla volontà di rendere più umano un paese che paga, ancora di più in periodo di pandemia, le scelte fatte da Salvini attraverso i decreti sicurezza, senza l’angoscia che le posizioni portate avanti con convinzione e nel rispetto della nostra comunità possano farci perde voti o turbare il sonno di qualche destro alleato di governo. Invito il Sindaco a voler abbassare i toni e a rileggere i commenti social provocati dalla sua nota che non hanno rassicurato i cittadini e soprattutto e lo invito ad un maggiore rispetto per il Partito Democratico e per i suoi rappresentanti. Certa che quando e se anche lui riuscirà ad approdare in Parlamento, potrà magari essere un deputato più famoso”.

I tre attacchi, di fatto, sono uno solo: tutti e tre gli esponenti del PD sono da sempre vicini e potremmo considerali tutti della stessa corrente, da sempre avversa a Tranchida che, come sempre, con il suo istituzionale bon ton non le ha mandate a dire a ha risposto a Miceli con un nuovo comunicato stampa.

Confermo il divieto di sbarco come da ordinanza compiegata, mentre apprendo dell’esistenza “politica” interessata al territorio trapanese del deputato PD Carmelo Miceli. Allo stesso rassegno che ne ieri, oggi e domani, ho delegato mai la mia libertà e coscienza di Sindaco ad alcun partito, atteso che la mia militanza datata non certo è riconducibile a logiche di padrinaggio e patronaggio politico, bensì al rispetto e tutela degli interessi di un territorio che intanto ha un colore solo: quello del servizio alle comunità locali e non certo di servirsi delle stesse per tornaconto politico come sembra incline tale “sconosciuto” deputato. Trapani forse è stata, ma di certo non sarà terra di conquista per classi dirigenti “nominate” che presi i voti scappano via lasciando storiche macerie invece di impegnarsi per il riscatto di questa terra. Ribadisco pertanto rigo per rigo la mia precedente dichiarazione in merito, ivi compresa l’accusa di latitanza allo stesso deputato palermitano “beneficiario” dei voli Alitalia che il governo non è stato capace di riposizionare da e per Trapani – Birgi, aeroporto già deputato. Circa la presenza ad oggi di 876 migranti, in larga parte di provenienza tunisina ..ed in numero imprecisato positivi al virus CV 19 (bisognerebbe capire meglio al riguardo ..ma questo sarà eventualmente compito dell’Autorita’ Giudiziaria, in quali condizioni da CV 19 imbarcati, al pari della nave “Azzurra”), ribadisco che in ossequio alla stesse leggi (obbligo di quarantena) forse votate (?!) dal dimentico deputato, ho emanato ennesima ordinanza con divieto di sbarco. Bisognerebbe capire meglio anche e perché la nave Aurelia destinata a Corigliano Calabro invece sia stata “dirottata” su Trapani, sommandosi ad altra nave già presente e per motivi analoghi in rada? Bisognerebbe capire anche perché la scelta (…politica ?) di raddoppiare navi quarantena sul porto turistico di Trapani sia stata ispirata da motivi di sicurezza opportunamente e debitamente pianificati (?!) e non abbia più opportunamente fatto mente locale su altri porti siciliani (magari quello dell’accogliente palermitano On Miceli & C) così come invece avviene con l’esodo dei vettori aerei, prima Rynair ed oggi della “partecipata” statale Alitalia, oltre che su Palermo anche su Catania. E magari, se provando a scendere da così alta seggiola parlamentare tale “sconosciuto” deputato non abbia a dare risposte vere al territorio, schierandosi a difesa dello stesso e non invece di scelte governative nella fattispecie indifendibili e assolutamente censurabili“.

Insomma, si è aperta al solita caccia alle streghe all’interno del PD. Uno sport che troppo spesso ha portato a frammentazioni interne e prese di posizioni pesanti. E alla diatriba, dopo di ciò, si è iscritto anche Dario Safina che, essendo assessore della Giunta di Tranchida, ma anche uno degli storici inscritti del PD, ha preso posizione.

“Ho letto e riletto con molta attenzione il primo comunicato del sindaco di Trapani – dice Safina- , con il quale mi onoro di collaborare, essendo un assessore della sua Giunta. Ho letto altrettanto attentamente le reazioni dell’on. Miceli, di Marco Campagna, di Valentina Villabuona e di alcuni oppositori politici di questa amministrazione che si nascondono sotto le mentite spoglie di liberi cittadini, al solo fine fi apparire disinteressati. Da sempre mi sono ritenuto (e più volte mi è stato rimproverato essere un mio limite) un democratico ortodosso, rispettoso delle decisioni assunte dal gruppo dirigente del PD.  Ebbene, in questo caso non ho letto il comunicato di un sindaco populista e sovranista ma di un amministratore che ha constatato come il Governo – che in generale a mio avviso sta operando bene (alcuni di quelli che hanno scritto erano totalmente contrati all’accordo PD – Cinquestelle e criticavano quelli che come me erano favorevoli) – pensi di risolvere il problema di un territorio, Lampedusa, spostandolo in un altro, ossia Trapani. Però sul tema immigrazione da questo governo mi sarei aspettato l’immediata abolizione dei cd. decreti Salvini ed almeno il ripristino delle norme precedenti, oltre a nuovi accordi con i paesi di provenienza. Attaccare un amministratore che pone questo tema e quello della marginalità del suo territorio è miope, ovvero – sperando che non sia cosi – frutto di un preciso calcolo politico, diretto a marginalizzare il lavoro di un sindaco e di una maggioranza che si stanno alacremente impegnando per cambiare Trapani e ciò al solo fine di abbattere un potenziale concorrente. Il tema dell’immigrazione,in questo caso, appare più una scusa e questo mi rattrista perché penso davvero che l’accoglienza sia un valore ma questa è tale quando è sorretta da una precisa strategia di integrazione e quando a farsene carico, anche nei momenti emergenziali, sia il Paese. E in questo senso, appare grave che il Governo si pieghi alle lamentele di qualche parlamentare dell’UDC eletto in Calabria, spostando il problema sulla città di Trapani, senza chiarire nemmeno dove verranno ospitati i migranti, una volta terminata la quarantena. Auspico che alcuni autorevoli dirigenti del PD possano tornare realmente ad interessarsi della città di Trapani, al fine di fare un fattivo contributo al suo sviluppo”.

È chiaro che questo genera ulteriore rumore. Ma la domanda giusta forse è un’altra: questa città merita rumore o lavoro? Ci sono delle cose che vanno sottolineate: Tranchida ha palesemente invertito la sua opinione sulla questione migranti. È passato dall’accogliere la nave Diciotti bloccata a suo tempo dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ad emettere ordinanze per divieto di sbarco (pare più per una questione di paura per coronavirus per altro): in ogni caso una cosa da dottor Jekyll e del signor Hyde.

La cronaca ha poi portato ad una evoluzione importante (e anche in questo caso mi affido personalemente a Ornella Fulco): la nave Aurelia è dirottata verso il porto militare di Augusta. Insomma, via il dente, via il problema: Tranchida revoca l’ordinanza visto che la nave non è più di randa davanti Torre Ligny.

Carmelo Miceli affonda nuovamente con un post su Facebook: “Il Ministro Lamorgese mi ha appena comunicato che le procedure per lo spostamento dal Porto di Trapani della nave Aurelia e dei suoi passeggeri avranno tempi brevissimi e potrebbero essere avviate già da domani. Invece di allarmare la città con preoccupazioni inesistenti, la prossima volta che il Governo emette un provvedimento che riguarda la Città di Trapani, il Sindaco Tranchida faccia come farebbe qualsiasi soggetto di buon senso: usi un minimo di collaborazione istituzionale e faccia almeno una telefonata al Viminale. Se lo avesse fatto avrebbe avuto modo di accertare già da stasera che i tempi incerti e preoccupanti di permanenza della nave di cui lui si è lamentato e per i quali ha allarmato una intera comunità, in realtà sarebbero durati poche ore. Con l’occasione, consiglio al Sindaco Tranchida di revocare in autotutela l’abnorme ordinanza di divieto di sbarco emessa nella giornata di oggi, così da evitare di costringere il Ministero dell’Interno all’impugnativa per palese lesività dell’unità dell’ordinamento e invasività di settori attribuiti alla potestà legislativa statale ma, soprattutto, così da risparmiare alla Città di Trapani l’ennesima inutile mortificazione”.

Anche in questo caso, i panni vengono puliti pubblicamente e non privatamente: lo scontro è diretto ed è interno. Tranchida risponde nuovamente e torniamo all’inzio di questa storia. “Agli atti del comitato per l ordine e la sicurezza pubblica, la verità sulla maldestra gestione romana della nave Aurelia. Mi auguro che tale scivolone ne eviti altri per il futuro. Farebbero bene anche alcuni dirigenti autorevoli del PD a fare silenzio e meditare… anche sulla loro inadeguatezza. Per me l’argomento è chiuso… e preferirei utilizzare il mio tempo per occuparmi dei problemi della città di Trapani, sperando che altri non ne provochino ulteriori, invece di aiutare a risolvere quelli decennali esistenti…”

E nuovamente, giù con la clava. Insomma: i problemi sono molteplici ma si ritorna sempre al vecchio caro PD, fatto di contraddizioni, di lotte senza quartiere, di correnti e correntine. Da un lato abbiamo un sindaco che ha fatto del civismo il suo cavallo di battagli negli ultimi anni, mettendo dentro la sua coalizione persone sia di destra che di sinistra. Dall’altro, alcuni esponenti di un partito, che a livello nazione ora è alleato del Movimento 5 Stelle e che in un anno di governo non sia ancora riuscito a eliminare i “decreti sicurezza” di Salvini, ancora oggi validi e legge.

Come dicevo, forse meno rumore e più azione aiuterebbe tutti gli sfidanti.