Avviso di conclusion indagini e informazione di garanzia, firmata dai pubblici ministeri Matteo Delpini e Rossana Penna, per il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida.
Il provvedimento scaturisce da un secondo troncone dell’indagine che ha portato all’arresto per corruzione e altri abusi del sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto e riguarda anche altre sei persone: Vincenzo Barone, Leonardo Di Benedetto, Patrizia Salerno, Alfonso Spataro, Gianfranco Genovese e il comandante della Polizia Municipale Filippo Oliveri.
A tutti i nove nuovi indagati la Procura di Trapani contesta i reati di falsità ideologica e turbata libertà del procedimento. Il reato contestato a Tranchida risale a quando era sindaco di Erice ma un’ultima appendice lo chiama in causa quale sindaco di Trapani. L’indagine riguarda alcune stabilizzazioni di personale precario, in particolare di due lavoratori transitati al Comune di Favignana dal Comune di Erice con l’obiettivo di garantire loro la stabilizzazione. Per la Procura sarebbero stati commessi una serie di falsi e modificati ad hoc provvedimenti come il Piano del fabbisogno triennale del personale.
Una volta assunti a tempo indeterminato, Pagoto e Tranchida, stavolta come primo cittadino di Trapani, avrebbero concordato e preordinato il trasferimento dei due ex precari al Comune di Trapani. I funzionari pubblici indagati avrebbero commesso reato nella predisposizione del bando per le stabilizzazioni e per avere attestato poi, in sede di commissione esaminatrice, la conformità degli atti alle norme di legge.
L’attenzione degli inquirenti si è focalizzata anche sulla stabilizzazione di altri sei precari tra il personale del Comune di Favignana. Anche qui, sembrerebbe, con un bando ad hoc e in violazione delle norme di legge perché nel calcolo dell’anzianità di carriera sarebbe stato preso in considerazione il periodo alle dipendenze dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” ente, osservano i pm, diverso dal Comune di Favignana.